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Benevento – Un racconto in musica, un “viaggio che parte da due popoli, costretti all’esilio e alla diaspora. Spesso calunniati e massacrati“. Ebrei e Rom: li definisce così Moni Ovadia, l’attore e cantante di origini turche protagonista dello spettacolo “Senza Confini” inserito nel cartellone di Benevento Città Spettacolo e andato in scena questa sera in un Hortus Conclusus gremito.

Si parte sulle note di “Bella Ciao“, prima dell’ingresso in scena dello stesso Moni Ovadia: “Benevento è una città molto bella, ordinata e ben tenuta“. Rotto il ghiaccio, il tema centrale dello spettacolo è venuto prepotentemente alla ribalta. “Ebrei e Rom hanno dimostrato che si può essere popoli senza bisogno di confini, di burocrazia, di frontiere e di passaporti. Si può essere popoli nel profondo, nella cultura, nelle aspirazioni, nella lingua e nei canti“, ha spiegato l’attore.

Se gli ebrei sono stati risarciti, nessuno ha risarcito i rom. Anzi ne sparlano e ne odiano la diversità”, ha concluso Moni Ovadia, prima di addentrarsi definitivamente nella sua esibizione, “raccontiamo dei rom attraverso la musica. Li ho candidati al nobel della pace perché non hanno mai pensato di fare guerra agli altri popoli“. Un tema, insomma, che richiede una profonda riflessione e che torna prepotentemente alla ribalta in questi tempi di continue migrazioni.