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Benevento – “Impresa quale futuro?“, questo il titolo del workshop organizzato e voluto da Confindustria Benevento. L’iniziativa rientra in un programma di appuntamenti con le imprese, itinerante su tutto il territorio nazionale, volto a favorire momenti di confronto in una logica di crescita comune. Ospite questo pomeriggio nella sede di Confindustria al viale Principe di Napoli esperti e dirigenti da BPER Banca ed ARCA Fondi SGR. In discussione il rapporto Banca e Impresa. Lo scenario politico italiano, quello economico-finanziario e le realtà imprenditoriali convergono in un sistema non sempre prevedibile. Per tale ragione il confronto è tra gli elementi prioritari sui  quali fondare programmi e indirizzi capaci di condurre il sistema verso un meccanismo virtuoso di crescita e sviluppo. Il presidente di Confindustria Filippo Liverini ha lanciato l’allarme: “C’è una scarsità di denaro sul territorio. Il credito non viene concesso in maniera adeguata e noi cerchiamo di spronarli. E’ un percorso affascinante e lungo, gli imprenditori prendono consapevolezza di crescere dal punto di vista del management interno. Noi crediamo fortemente  che il credito possa avere sviluppo nel nostro territorio ma dobbiamo adeguarci”.

Ha quindi preso la parola Angelo Taffurelli, responsabile Ufficio Wealth Advisory Desk BPER Banca: “Per assicurare un futuro all’impresa occorre un’ordinata pianificazione del passaggio generazionale. Si tratta di un esercizio che prevede uno sforzo in termini prospettici per definire la destinazione dei propri valori più cari sulla base di scenari futuri, più o meno graditi e spesso nemmeno immaginati, che possono cambiare nel corso degli anni. Pianificare non significa necessariamente uscire di scena o perdere le briglie del comando ma piuttosto gettare le basi che consentano la trasmissione del patrimonio alle future generazioni presidiando il più possibile i momenti di discontinuità, straordinari e di trasformazione quali-quantitativa degli asset. E’ evidente che tale finalità richiede consulenza globale personalizzata che non può prescindere dall’analisi dei peculiari bisogni, desideri, timori e aspettative di ciascuna realtà”.

Successivamente ha preso la parola Francesco Daveri, professore dell’Università Bocconi, il quale ha sottolineato: “Il futuro delle imprese – grandi e piccole – varia a seconda di ciò che fanno e di come lo fanno – spiega. Nel mondo dominato dal digitale hanno un futuro le imprese (e le persone) che riescono a darsi un’identità unica e difficile da imitare sui mercati globali. Quindi conta il prodotto e il servizio che si offre ma conta anche la capacità di garantire un’attenzione personalizzata alla clientela senza far esplodere i costi, coniugando efficacemente i canali di vendita digitali con quelli tradizionali”.   

Chiusura affidata a Simone Bini Smaghi – direttore Arca Fondi SGR – che ha messo in evidenza come ARCA sia molto attiva su tutto il territorio con le imprese italiane avendo investimenti per oltre €2,0 miliardi in società italiane, tra cui molte PMI, che sono venute sul mercato dei capitali per finanziare piani di crescita e di sviluppo sui mercati internazionali. I 4 fondi Arca Economia Reale e il Fondo Pensione Aperto Arca Previdenza investono da anni nelle eccellenze imprenditoriali italiane e pertanto siamo vicini alle Associazioni imprenditoriali presenti sui diversi Territori per illustrare agli Associati l’interesse di Arca nel sostenere progetti di crescita e sviluppo e le enormi potenzialità del mercato dei capitali.