“L’economia campana cresce seppur di poco, attestandosi all’1,1%. Si tratta comunque di una crescita superiore alla media nazionale“. Questo il commento centrale sul rapporto della Banca d’Italia sull’economia della Campania che è stato presentato oggi pomeriggio presso la sede di Confindustria di Benevento in piazza Risorgimento, che peraltro una ventina di anni or sono proprio la sede della Filiale sannita proprio della Banca Italia, Il rapporto regionale della Banca d’Italia è uno strumento di analisi economica che viene periodicamente messo a disposizione delle Istituzioni, del mondo accademico e di quello economico: una documentazione di grande importanza e rilievo che consente di individuare il quadro d’assieme e le tendenze della economia a livello locale, nonché di contribuire ad accrescere la conoscenza delle dinamiche di sviluppo del sistema economico. Il report di Banca d’Italia, basato su fonti dirette e rilevazioni condotte a livello locale, si configura come uno strumento fondamentale per cogliere i cambiamenti strutturali e congiunturali dell’economia campana. Il contributo della Banca d’Italia alla comprensione del contesto economico regionale si fonda su una metodologia rigorosa, volta ad assicurare una rappresentazione oggettiva e analitica dei principali indicatori di performance economica.
Nel 2024 il numero di occupati in Campania è ancora cresciuto, sostenuto sia dall’aumento di quelli alle dipendenze sia da quello dei lavoratori autonomi; l’occupazione si è ampliata in particolare nelle costruzioni e nei servizi, evidenzia Bankitalia nel suo rapporto annuale. Le ore lavorate per addetto si sono ridotte; è cresciuto il numero di ore di Cassa integrazione guadagni autorizzate che ha interessato in particolare la produzione di pelli e di mezzi di trasporto.
Ad illustrare in dettaglio il report è stata Daniela Palumbo, direttrice della sede di Napoli della Banca d’Italia, ha rimarcato come il settore manifatturiero sia in sofferenza come il calo del settore dell’automotive: “Le presenze turistiche sono rimaste totalmente invariate”.
La direttrice ha sottolineato il dato export rappresenta un dato negativo: “Quello che colpisce sono le carenze delle infrastrutture, scontano il posizionamento geografico e trovarsi in zone interne non aiuta”.
Pasquale Lampugnale, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco, nel prendere la parola ha spiegato come ci sia stata una contrazione di prestiti alle imprese, ma legata alla politica monetaria per combattere l’inflazione. “La domanda di credito è legata ad incentivi fiscali che nonostante la Zes vede un forte rallentamento d nel Mezzogiorno. La politica industriale non è diventa strutturale negli anni”.
Per Lampugnale un ruolo fondamentale per lo sviluppo è legata alla realizzazione dell’Alta Capacità/Alta Velocità ferroviaria sulla Napoli-Bari: “bisogna capire come valorizzare questi due territori, condividere un percorso comune per riequilibrare una zona Campania e vedere queste due province come opportunità per l’intera Regione“.
Emilio De Vizia, Presidente Confindustria Campania, ha sottolineato come la Puglia e la Campania crescono più della media nazionale nonostante la crisi dell’automotive: “Le Zes sono volano eccezionale gli imprenditori stanno capendo questo sarebbe il vero salto di qualità”.
Il presidente dell’Ance Flavian Basile si è soffermato sul comparto edilizio che soffre ancora: “Registriamo una flessione importante del 5%. Le imprese edili chiedono strumenti affidabili. Occorre investire nell’ edilizia e puntare sulla programmazione”.