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Benevento – Per la nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori della Fondazione Agnelli – Gianfranco De Simone e Martino Bernardi – hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Per la prima volta sono presenti i risultati dei Licei scientifici delle Scienze Applicate scorporati da quelli dei Licei scientifici tradizionali, come pure i risultati dei Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale scorporati da quelli degli altri Licei delle Scienze Umane: in entrambi i casi sono arrivati a compimento gli esiti del primo ciclo di studenti, che avevano iniziato i nuovi percorsi della riforma Gelmini nel 2010. Ma la novità forse più rilevante di quest’anno è l’aggiunta di un indicatore chiamato Percentuale di diplomati in regola. Si tratta di un indicatore importante, perché ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo. Se la percentuale è alta, la scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari. Se è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature oppure hanno abbandonato l’istituto. Ovviamente tra i tanti centri presi in considerazione c’è anche Benevento e i suoi istituti.

Si conferma il Liceo Classico Giannone che ha l’indice Fga (l’indicatore pesa al 50% la velocità del percorso di studi e la qualità degli apprendimenti universitari) più alto rispetto al De La Salle (66,85 contro 64,07) e ha una media voti  e un numero di crediti più alti. De la Salle che, però, si difende per percentuale di diplomati in regola, più alta rispetto al Giannone.

Per quanto riguarda la scuola di indirizzo scientifico, svetta il Rummo che può vantare gli indici maggiori rispetto agli altri due istituti di riferimento. Miglior Fga, 73,92, miglior media voti, 26,97, maggior numero di crediti ottenuti, 73,06, e miglior percentuale di diplomati in regola, 81,3. Più staccato il Galilei – Vetrone, 62,35, che si fa preferire per crediti ottenuti e diplomati in regola, rispetto al Virgilio che ha una media voti più alta, 25,13.

Si cambia indirizzo e il primato va ricercato in provincia. Tra le scuole con indirizzo scienze umane primeggia il Fermi di Montesarchio che ha un indice Fga di poco superiore rispetto al Guacci di Benevento. Il dato principale, quello che emerge subito, è il grande divario nella percentuale di diplomati in regola. Il Fermi si attesta a 69, mentre l’istituto beneventano risponde con un considerevole 90,5.

Rimanendo su queste due strutture ma cambiando l’indirizzo, si passa a quello linguistico, si inverte la graduatoria perchè è il Guacci a farsi preferire al Fermi. Ma come nella precedente circostanza, chi ha l’Fga più alto non ha la percentuale più alta di diplomati in regola. A Montesarchio si registra l’82,8 rispetto al 76,5 del Guacci.

Lettura semplice per le scuole con indirizzo artistico. A Benevento c’è il Virgilio che fa registrare numeri relativamente buoni. L’indice Fga è attestato al 51,72, la media voti al 24,5, il numero di crediti ottenuti è 49,3 e la percentuale di diplomati in regola è del 71,3.

A chiude gli istituti tecnici. Quelli con indirizzo tecnico – economico sono l’Alberti e il Rampone. Si fa preferire il primo rispetto al secondo per tre delle quattro voci di valutazione. Difetta solo sulla percentuale dei diplomati in regola. Basso il valore Fga del Rampone, solo 39,05, molto di meno rispetto all’Alberti che può vantare un 53,11.

Numeri accettabili se si guarda sempre all’Alberti ma si tiene conto dell’indirizzo tecnico – tecnologico. Numeri nella media col picco di 68,2 di percentuale di diplomati in regola.

Interessante è analizzare anche le aree disciplinari scelte dagli studenti all’atto dell’immatricolazione all’Università. La somma dei sei indirizzi sui sette presi in considerazione non raggiunge l’area scientifica che prevale con un netto 66,7%. Segue l’indirizzo economico – statistico con l’8,3% e a seguire quello tecnico (8,3), sanitario (5,6), sociale (5,6%), giuridico – politico (2,8) e medico (2,7).

Di questi studenti, si dividono quasi equamente la fetta degli iscritti Unisannio e Unina con la prima che si attesta al 36,1% e la seconda al 33,3%. Più staccate Unisa e Unimol per le quali si calcola una percentuale dell’11,1 e infine Uninaz al 5,6. Altre università sono scelte dal 2,8%.

La lente si è posata sugli studenti sanniti e i numeri che ne vengono fuori possono regalare una certa tranquillità sulla voglia di appredere e la produttività dei giovani beneventani.