- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “Mi giunge notizia che domani sia prevista una riunione tecnico-operativa sull’elettrificazione delle tratte: siccome le decisioni che scaturiranno potrebbero interessare il futuro di 120 lavoratori dell’indotto ferroviario sannita che opera nella manutenzione, ritengo doveroso tenere alto il livello di attenzione sulla questione“. Lo comunica la senatrice del M5S Sabrina Ricciardi, componente della commissione Trasporti a Palazzo Madama. “A breve le tratte Campobasso-Roma e Benevento-Avellino-Salerno verranno elettrificate. I lavori per la trasformazione – spiega la Ricciardi – necessitano di almeno 4 anni per la prima tratta e 6 mesi per la seconda. Questo comporterà una sensibile diminuzione dei treni che transiteranno per la città di Benevento. Ma il vero problema è un altro: dal momento che sulla linea beneventana circolano attualmente solo macchine diesel, l’impianto di manutenzione sannita dei treni è adibito al trattamento esclusivo di vettori diesel”. “Non essendo prevista la riconversione di questi impianti di manutenzione dal diesel all’elettrico (o all’ibrido diesel-elettrico) – precisa la senatrice – l’elettrificazione della tratta in oggetto lascerebbe fuori il Sannio dall’attività manutentiva. Di conseguenza, l’indotto sannita, composto da 120 lavoratori, impiegati negli uffici, nella manutenzione, nelle opere di pulizia etc., rischia di essere collocato altrove o addirittura di non essere più ricollocato”. “Si tratta di lavoratori che hanno famiglie finora totalmente ignorati dalla Regione Campania. Qualche mese fa, il presidente De Luca – prosegue la Ricciardi – pare abbia sottoscritto con Trenitalia un contratto di servizio regionale (della durata di 15 anni) non prevedendo investimenti specifici per l’impianto beneventano. Avrebbe diversamente potuto determinare una riconversione almeno ibrida (“diesel-elettrico”) delle relative strutture di manutenzione, ma purtroppo non ha operato in tal senso, lasciando fuori dal mondo del lavoro la città sannita e un centinaio di famiglie”. Da qui il grido d’allarme della senatrice, secondo cui, alla luce delle scelte della Regione, “per i lavoratori non resterebbe che la via della cassa integrazione o dello spostamento negli impianti di Napoli. Tuttavia, considerando i costi, i tempi e la fatica per raggiungere quotidianamente il nuovo posto di lavoro, verrebbe da pensare che, piuttosto, questa soluzione spingerebbe le risorse al licenziamento o all’emigrazione, depauperando Benevento da ulteriore forza lavoro”. “Qualcuno – conclude la Ricciardi – potrebbe obiettare che comunque sulla tratta potranno continuare a circolare i treni “a diesel” e che quindi i lavoratori del comparto manutentivo non avranno nulla da temere, ma la dura realtà è che nel 2021 questi treni a diesel che insistono sulla tratta andranno in demolizione, perché avranno superato i 40 anni, e quindi non rispetteranno più vari protocolli e parametri, come le normative anti-inquinamento imposte dalla Comunità europea”. La soluzione per la senatrice del M5S sarebbe però a portata di mano: “Rendere gli impianti di manutenzione di Benevento capaci anche di ‘trattare’ e aggiustare vettori ‘adibiti per le linee elettrificate’, consentirebbe di scongiurare il concreto pericolo che 120 famiglie finiscano in difficoltà”.