- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Telese Terme (Bn) – “Osare sempre… non arrendersi mai”. E’ questo il titolo del libro presentato oggi nella cornice del Cinema Teatro ‘Modernissimo’ di Telese Terme; lo ha scritto Miriam Nobile, studentessa disabile dell’Istituto superiore ‘Telesi@’, che ha accolto con entusiasmo l’idea del dirigente scolastico Angela Maria Pelosi di mettere nero su bianco i pensieri e le idee riguardanti la sua vita, le sue esperienze e le difficoltà riscontrate nel quotidiano. All’incontro che si è svolto davanti a una folta platea ha partecipato attivamente anche Giusy Versace, scrittrice e componente della commissione affari sociali di Montecitorio con delega del gruppo alle Pari Opportunità e Disabilità, già nota al pubblico sia per i suoi trascorsi nel mondo dello spettacolo (con la partecipazione a a’Ballando con le Stelle’) che per la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, in occasione delle quali riuscì ad arrivare in finale nella gara dei 200 metri. 

La Versace, che nel 2008 perse entrambe le gambe a seguito di un drammatico incidente stradale lungo la Salerno-Reggio Calabria, è stata una vera e propria fonte di ispirazione per la stesura del testo redatto con l’ausilio del suo professore di sostegno, Pietro Meola, sul palco insieme alla sorella dell’autrice, ai compagni di classe e alla giornalista Maria Grazia Porceddu che ha condotto l’evento.

Giusy per me è un esempio da seguire ha superato un dramma con coraggio e con forza. Ho letto il suo libro e da quel momento ho sognato di scriverne uno mio”, ha dichiarato Miriam nel corso della presentazione. I suoi compagni di classe della IV SA1 di Scienze Applicate, nel contempo, hanno letto alcuni brani del testo. Alcuni di loro si sono esibiti sia nella danza che nel canto. Momenti toccanti messi in risalto dalla stessa Versace: “Mi capita spesso di prendere parte ad eventi di questo genere, per lavoro sono abituata a frequentare studi e palcoscenici, ma raramente mi sono emozionata come oggi”. Poi, rivolgendosi a Miriam: “Tu mi ringrazi ma oggi sono io che devo ringraziare te perché mi stai donando tanta forza”. 

La Versace si è intrattenuta a parlare della sua vita e di come ha affrontato l’incidente rispondendo alle domande degli studenti: “Sono sincera, all’inizio è stato difficile. Nell’indossare le protesi ho provato molto dolore, ci ho messo tempo a cambiare il modo di vivere la quotidianità. Ho iniziato a chiedermi ‘perché proprio a me?’, ma poi sono andata a Lourdes e in quel mio viaggio è cambiato tutto. Ho pianto davanti alla statua della Madonna e le ho fatto quella domanda ad alta voce. A quel punto è stato come se una voce mi sussurrasse all’orecchio che quell’interrogativo avrei dovuto rigirarlo, che avrei dovuto invece chiedermi ‘come mai mi sono salvata?’. Tutto sta in come si vedono le cose, nella prospettiva che ci diamo. Ogni disabile vive la sua esperienza in modo personale, ma per quanto riguarda la mia vita sportiva devo dire che partecipare ai Giochi Paralimpici è stata una vera liberazione. Ho incontrato gente che mi diceva che non sarei mai arrivata a difendere i colori azzurri, è stata una grande rivincita”. 

Dopo una foto con Miriam e i suoi compagni di classe, l’ospite d’onore ha salutato tutti per impegni istituzionali ricevendo in omaggio dagli studenti una lettera di ringraziamento e una composizione floreale. La giornata è andata avanti caratterizzata dalla lettura delle confessioni trascritte da Miriam nel libro. Si è parlato in particolare dei suoi sogni: “Il mio desiderio più grande è camminare e ballare, confido in una scoperta rivoluzionaria della medicina che mi consenta, un giorno, di realizzarlo. Poi sogno di aiutare chi è in difficoltà, perché la vita mi ha insegnato che bisogna sempre dare una mano a chi ne ha bisogno”. 

Un messaggio forte e chiaro per tutti, che la preside Pelosi ha rimarcato: “E’ una fortuna avere una persona così tra i nostri studenti”, ha dichiarato prima di ripercorrere le tappe della stesura del volume. Processi molto apprezzati dalla mamma di Miriam, Liliana: “Grazie per aver dedicato una parte della giornata a mia figlia Miriam sacrificando i vostri impegni. Quelli racchiusi nel libro sono momenti veri e solitari che lei affronta ogni giorno. Ringrazio l’istituto Telesi@ che ha creduto nel sogno di Miriam. Sembrerà banale, ma grazie a questo libro è cambiato tanto nei rapporti umani di mia figlia con le altre persone. Mi auguro che con questa iniziativa i nostri figli meno fortunati abbiano sempre più coraggio nell’affrontare gli ostacoli della vita”.