- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Tramonto, sera ed alba, la fine di un giorno che dà speranza ad uno nuovo che sta nascendo; danza, musica e poesie immersi nella storia: “Eternità: infinita estensione del tempo che non ha avuto inizio e non avrà termine” è stato questo, un connubio perfetto dell’arte che ritorna ad abbracciare la storia, e lo fa al Teatro Romano con la Compagnia del Balletto di Benevento.

Tre momenti racchiusi in un solo grande evento, che ha visto le danzatrici ed i danzatori di Carmen Castiello, esibirsi al Teatro Romano del capoluogo sannita in tre diversi atti, accompagnati dalle noti delicate di Lorenza Maio al violino, dai dolci suoni di Giuseppe Granatello al pianoforte e dalle letture di poesie da parte di Alba Parrella.

L’iniziativa è  stata organizzata dalla Direzione regionale Musei CampaniaTeatro Romano di Benevento in collaborazione con la Provincia di Benevento e il Centro Studi Danza.

La prima performance delle 19.30 accompagna il tramonto con le note di Fryderyk Franciszek  Chopin in una danza a tratti malinconica miscelandosi a letture di poesie di Fernando Pessoa e Mariangela Gualtieri, per dare spazio poi alle 21:30 al secondo atto della performance che scandisce il tempo della sera, il mistero della notte. Spazio all’alba, con l’ultimo atto della performance alle 6.30, probabilmente il più suggestivo dei tre momenti che questo evento ha voluto regalare alla città di Benevento. Le note de “Il Mattino” di Edvard Grieg e “Le onde” di Ludovico Enaudi intonano speranza per questo nuovo giorno appena nato.

Tra i vari momenti dell’evento c’è stata anche qualche parola spesa dal direttore artistico Carmen Castiello: “Emozione unica esibirsi al Teatro Romano, abbiamo voluto effettuare diverse performance tra il tramonto, la notte e l’alba. Il linguaggio della danza è semplice e abbiamo scelto di eseguire musica classica e contemporanea per arrivare davvero a tutti. Sogno questo evento alle 06:30 del mattino da quando negli anni ’90 andai a San Pietroburgo – prosegue Carmen Castiello –  per un corso di danza, e all’epoca l’armata rossa suonava in strada a tutte le ore del giorno e della notte, e per me era un qualcosa di magnifico e per questo ho voluto fortemente questo evento. Spero di aver piantato un seme – conclude il direttore artistico – e che l’anno prossimo potremmo ritrovarci per rivivere di nuovo assieme questo evento“.