A distanza ormai di quasi 8 anni, fa ancora notizia la prodezza di Alberto Brignoli, all’epoca portiere del Benevento e passato alla storia come quello del “gol a Donnarumma”. Sui social non si contano le pagine e i meme dedicati a quell’incredibile prodezza in tuffo di testa che al 94′ regalò il primo storico punto in serie A della Strega il 3 dicembre 2017. Brignoli, che ora gioca in Grecia con l’Aek Atene, ha rivissuto quel pomeriggio intervistato da Tuttosport confessando aneddoti e ulteriori sfaccettature di come è maturato quel gol: “Non c’era più niente da perdere. Venni colto da un misto di disperazione e follia. Sembrava un campionato stregato. Incrociai lo sguardo con De Zerbi per capire se potessi andare in area avversaria, lui mi guardò come a dire: ‘Fai un po’ quello che vuoi’. Era un all in, quasi come se fossimo rassegnati a perdere l’ennesima partita. Così decisi di salire e, mentre stavo correndo, mi immaginai cosa potesse succedere. Pensavo si potesse replicare la situazione classica del cross in allenamento, con uno dei tre portieri che deve uscire per abbrancare il pallone. Solo che stavolta io ero in attacco. Danilo Cataldi batté la punizione perfettamente, io feci come per liberarmi da qualcuno, anche se non era così, visto che difendevano a zona, poi il contro-movimento mi permise di vedere la palla. A quel punto mi lanciai. Pensai: ‘Ora la spizzo e il portiere avversario manco vede la palla, né si tuffa’. Il destino volle che fosse tutto esattamente così“.
Dall’epoca Brignoli ha un rapporto speciale con Donnarumma, pietrificato dopo aver subito un gol dal suo ‘collega’: “Uno dei primi tre portieri del mondo. Sono rimasto legato a Gigio da quell’episodio, ci scherziamo ancora. L’unica cosa brutta è che poi pagai tutta quella esposizione mediatica, il Benevento prese anche un altro portiere. Avrei voluto dimostrare ancora le mie qualità tra i pali, per far vedere che fossi capace come portiere. Nella mia carriera non ho mai avuto l’occasione di giocare dieci partite di fila in Serie A, nonostante avessi fatto bene in B. Resta questo cruccio. Alcuni hanno avuto delle possibilità in più, a me nemmeno quell’unica possibilità”.