“Stimolare un appetito collettivo. La fame di verità e di giustizia deve essere una fame plurale”. Tappa beneventana e finale della campagna “Fame di verità e giustizia” della Associazione Libera dalle mafie a 30 anni dalla sua nascita e della sua rete associativa. In via Traiano, l’associazione con Cgil Anpi ha affrontato numerosi temi forti dalla corruzione, alla giustizia e provvedimenti adeguati per il riutilizzo dei beni confiscati. Una battaglia di lotta alle mafie, alla corruzione e al clientelismo.
Tavola apparecchiata e 12 portate decisamente indigeste. Nel menù i dati oggetto del percorso di denunce e proposte che Libera, per i suoi 30 anni di attività, ha avviato con una campagna nazionale. Un flash mob simbolico in via Traiano per denunciare cosa non va. Sottolineato da Michele Martino, referente di Libera Benevento, anche i reati spia come l’estorsione, l’usura, il riciclaggio, le truffe e frodi informatiche, denunce sommerse nel Sannio ha spiegato il referente di Libera. Questi numeri non rappresentano una tranquillità ma è un allarme. Non troviamo un’adeguata denuncia.
Presente anche Mariano Di Palma, di Libera Regionale, che ha affrontato il tema dei beni confiscati in Campania: “Ci sono oltre 186 esperienze che riusano beni confiscati in tutta la Campania. C’è molto da fare con le amministrazioni pubbliche sia con le strategie e risorse necessarie. I beni confiscati siano un vero volano di sviluppo e di welfare per chi ne ha più bisogno”. Di Palma quindi ha ricordato come in Campania esista un clientelismo: che ha avvelenato le amministrazioni in molti territori soprattutto delle aree interne del nostro paese”. Martino ha sottolineato come nel paese esista una fame di verità e giustizia: “Torniamo in piazza con un menu indigesto per mafia e camorra ma salutare per l’intero paese. Questo non è il tempo delle diete, a essere messo alla prova è il costume del Paese. C’è un’emergenza educativa e si è poco tolleranti”. Martino ha poi ricordato che l’80 per cento dei familiari non conosce ancora la verità sulle vittime innocenti.