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Benevento – C’era una volta il fattore campo. Quello che aveva strappato sorrisi e consensi dopo la retrocessione all’ultimo posto del Palermo e che aveva consegnato nelle mani del Benevento la terza piazza. Quello che ieri sera, per l’ennesima volta in questa stagione, è evaporato insieme alla possibilità di approdare in finale davanti agli attacchi del Cittadella.

L’ultima sconfitta è stata addirittura la sesta stagionale maturata tra le mura del “Ciro Vigorito“. Quello che sarebbe dovuto essere un fortino per la Strega si è invece trasformato nell’ostacolo più arduo da superare per i giallorossi e contro il quale Viola e compagni sono andati a sbattere, archiviando prima del previsto la loro stagione.

Sarebbe bastato anche un pareggio per alimentare un sogno ma questa squadra aveva dimostrato più volte di non avere mezze misure. Nel Sannio, in campionato, si era registrati appena tre segni ics, di cui uno inutile contro il Padova. Undici le vittorie, considerando anche le due sfide di Coppa Italia, e sei le sconfitte, praticamente gli stessi ko ottenuti in trasferta (aggiungendo al conto la storica gara di “San Siro” con l’Inter, prima volta agli ottavi di finale di Coppa Italia).

Tra squadra e pubblico, insomma, non si è mai creata la giusta alchimia. Sono mancati i leader, gli uomini di carattere capaci di caricarsi il resto della squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, accendendo con un guizzo o una giocata la passione della gente. La riprova si è avuta ieri sera, soprattutto in un secondo tempo imbarazzante, quando si attendevano segnali di reazione e invece è arrivato il terzo gol, quello che ha definitivamente tagliato le gambe al Benevento. Tre reti che la Strega aveva subito già in quattro occasioni prima di ieri sera, campanelli d’allarme che non sono bastati ad evitare un’altra delusione casalinga. La più amara della stagione.