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“Il Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia Sannio esprime profonda contrarietà alla decisione assunta il 7 agosto 2025 dal Consiglio di Distretto Irpino dell’Ente Idrico Campano, che ha deliberato un aumento delle tariffe idriche pari al 30%, da applicarsi progressivamente fino al 2029. Una scelta che ricade in modo pesante e ingiustificato sulle famiglie e sulle imprese, già gravate da un contesto economico difficile e da un costo del servizio idrico tra i più elevati della Campania”. Inizia così la nota dalla stampa del Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia Sannio, che prende posizione rispetto agli aumenti delle tariffe dell’acqua deliberati dall’Alto Calore Servizi.

A fronte di continui disservizi – sottolinea il Coordinamento – riteniamo inaccettabile che un provvedimento di tale rilevanza sia stato approvato nel pieno del mese di agosto, in seconda convocazione e con un’ampia assenza di amministratori, senza un reale confronto con i territori e con la cittadinanza. Un simile incremento, deciso in questo modo, mina la fiducia nelle istituzioni e rischia di accentuare le difficoltà di molte realtà locali.

Pensiamo – continua FdI – che siano state ignorate possibili alternative, quali una revisione delle spese di gestione, la riduzione degli sprechi, il contenimento dei costi dirigenziali e una più efficace riscossione dei crediti. Prima di gravare ulteriormente sui cittadini, sarebbe stato doveroso valutare soluzioni di efficientamento e reperimento di risorse esterne.

Per queste ragioni chiediamo l’apertura immediata di un tavolo di confronto che coinvolga Alto Calore Servizi, l’Ente Idrico Campano, i sindaci e gli amministratori locali del Sannio, nonché le associazioni dei consumatori e i comitati territoriali, al fine di riesaminare la delibera e individuare percorsi condivisi e sostenibili.

Come Fratelli d’Italia Sannio – conclude la nota – esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie e alle imprese penalizzate da questa decisione e ribadiamo l’impegno a difendere il diritto di tutti a un accesso equo e sostenibile a un bene primario come l’acqua”.