Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Lucio Ferella.
C’è una politica, anche a Benevento, che continua ostinatamente a parlare solo a se stessa. Una politica che prova a convincersi, nemmeno troppo convintamente, che privatizzare l’acqua sia la scelta giusta. Ma i cittadini, in tutta la provincia, hanno già espresso con forza la loro opinione: l’acqua deve restare pubblica.
Una politica sorda, o che non vuole ascoltare? La domanda è inevitabile, soprattutto alla vigilia di una tornata elettorale importante come quella delle regionali.
Da una parte c’è Roberto Fico, che ha dichiarato apertamente di essere per l’acqua pubblica; dall’altra un candidato che parla di “serrato controllo pubblico”, che in realtà significa l’ingresso del privato e dei suoi profitti in un bene essenziale come l’acqua.
Se vogliamo invertire la rotta e riportare l’acqua interamente pubblica, sospendendo le scellerate decisioni prese nella provincia di Benevento, serve una scelta chiara, netta, di campo. C’è un tempo per la protesta, per le piazze, per la mobilitazione. E c’è un tempo, ed è questo, in cui quell’impegno civico deve tradursi in un voto consapevole e determinante.
Alleanza Verdi e Sinistra Italiana ha scritto nero su bianco nel proprio programma elettorale che è per l’acqua pubblica. Chiediamo di sospendere e ritirare le decisioni di privatizzazione dell’acqua a Benevento e in tutta la Campania. Ma non basta dirlo: occorre orientare e sensibilizzare al voto, un voto che guardi al centrosinistra e, dentro la coalizione, ai candidati davvero impegnati per l’acqua pubblica.
La mia candidatura nasce anche da questo impegno: da anni mi batto per l’acqua pubblica, insieme a cittadini e associazioni che non hanno mai smesso di difendere questo diritto. L’ho fatto da sindaco, continuo a farlo da cittadino, e oggi lo porto avanti come candidato consigliere regionale per la provincia di Benevento. Nelle destre, francamente, non vedo lo stesso impegno.
È giusto criticare la coalizione, la sua genesi complicata e i suoi equilibri, ma ora serve un ragionamento lucido: possiamo e dobbiamo evitare che chi è favorevole alla privatizzazione dell’acqua entri in Consiglio regionale.
Questo si fa scegliendo bene, votando chi ha dimostrato coerenza e impegno, evitando di premiare gli uscenti che non hanno difeso gli interessi dei cittadini o che sono stati abili funamboli politici.
Ricordiamoci che con questa legge elettorale solo due candidati presidenti entreranno in Consiglio: uno come governatore, l’altro come capo dell’opposizione. Tutti gli altri resteranno fuori. Per questo, il voto va indirizzato al candidato presidente che ha più possibilità di vincere e che è chiaramente per l’acqua pubblica, e ai candidati consiglieri che hanno dimostrato coerenza e dedizione a questa battaglia.
Solo così potremo avere un nuovo governo regionale capace di ripubblicizzare l’acqua, restituendola ai cittadini e non ai profitti privati. E credo che, su molti altri temi, valga lo stesso principio: scegliere chi ha dimostrato nei fatti di stare dalla parte giusta.























