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Telese Terme (Bn) – Nella cornice delle Terme di Telese questo pomeriggio ha aperto i battenti l’ottava edizione del Piccolo Festival della Politica. 

Il tema di quest’edizione è “La polvere sotto il tappeto” – palingenesi senza catarsi per focalizzare l’attenzione sul fenomeno attuale del rapido rinnovamento dei partiti politici italiani in pressoché totale assenza di analisi critica ed autocritica.

Convegni, dibattiti, momenti di formazione, interviste, presentazione di libri che vedranno la presenza di politici, esperti di comunicazione politica, giornalisti, accademici, autori di rilevanza nazionale.

Ad inaugurare questa prima giornata del festival sono stati alcuni sindaci di generazioni lontanissime che hanno animato il dibattito sul tema degli enti locali. Dal longevo e intramontabile Ciriaco De Mita, Sindaco di Nusco (AV), passando per i giovanissimi Josi Della Ragione – Sindaco di Bacoli (NA) e Diego GiustiSindaco di Bore (PR). Con loro sul palco Mino Mortaruolo – PD e Angela Raffa – M5S.

Dagli enti locali si è passati a un incontro di carattere nazionale che ha visto la partecipazione di due ex ministri della Giustizia come il sindaco di Benevento, Clemente Mastella e l’onorevole Andrea Orlando del PD. A discutere delle prospettive del nuovo governo giallorosso, delle mosse di Renzi e dei nuovi posizionamenti politici in vista delle prossime regionali campane anche Arturo Scotto di LEU, il deputato sannita Pasquale Maglione del M5S, e l’ex Governatore della Campania Stefano Caldoro di Forza Italia.

A moderare il dibattito il giornalista RAI Lorenzo Maria Falco.

Primo argomento, come anticipato: la riforma della giustizia. Ed è Andrea Orlando a esprimersi sulle possibile convergenze tra i due nuovissimi alleati di Governo: “Abbiamo iniziato a ragionare soprattutto sulla riforma del Csm. Ho alcune riserve sul disciplinare relativo alle sanzioni ai magistrati sui ritardi, non condivido il sorteggio dei membri della commissione ma sono d’accordo sulla necessità di ridurre il correntismo all’interno del Consiglio. Abbiamo in mente – ho proseguito Orlando– di modificare la legge elettorale con la formazione di collegi più piccoli per agevolare la scelta dell’individuo e frenare l’indirizzo correntistico”.

Stuzzicato sul carcere agli evasori, Orlando non tradisce il suo orientamento anticarcerario:  
L’evasione fiscale è un reato grave e siamo in sintonia su questo con il Movimento ma personalmente non sono favorevole ad inasprimenti delle pene. Lo dico in generale, non credo nel carcere come forma deterrente ma sarei più propenso, nel caso degli evasori, ad aggredire i loro patrimoni. Vedremo le proposte e valuteremo”.

Sul tema giustizia e alleanza giallorossa è toccato poi a Mastella evidenziare i limiti dell’impostazione giustizialista dei cinquestelle: “Io spero che il PD si ravveda sullo spazzacorrotti. Una norma assurda. Sull’alleanza io credo che senza il guizzo di Renzi si sarebbe andati al voto. Su Matteo ho espresso giudizi positivi ma non ho mai detto di sposarli. A me piace l’idea arcobaleno della politica e un ambito di centro è positivo. Le mescolanze di universi distanti all’interno del PD hanno portato alla sconfitta. Senza l’area
moderata, che vuole e deve essere rappresentata non si vince. Oggi invece vedo un governo che ha spostato l’asse a sinistra.”

Sul futuro del centro destra e soprattutto di Forza Italia Mastella, come il suo compagno di partito, Stefano Caldoro, vede grigio: “C‘è questa alleanza M5S-PD, Salvini e la destra hanno ancora una forza dirompente, Renzi vuole creare il centro, Conte farà la sua lista nell’ultimo miglio della legislatura e Forza Italia invece? Se vuole accreditarsi e contare ancora qualcosa nel panorama politico, deve fare delle scelte che ancora non fa”.  
Caldoro è dello stesso parere del primo cittadino di Benevento: “Forza Italia che fa? Ancora deve capirlo probabilmente. Sulla crisi agostana devo dire che sarebbe stato più giusto andare a votare ma forse c’era già un campo di gioco nuovo in costruzione. Bene se le due forze di Governo affrontano temi come sostenibilità società e ambientale che li accomunano ma mi preoccupano i manifesti politici sul taglio dei parlamentari che hanno poco senso. Eliminiamo il Senato dando maggior peso alle Regioni. Questo si che sarebbe un cambiamento”. Caldoro lancia anche una frecciata ai 5 stelle: “Bene la loro normalizzazione all’interno del Parlamento ma devono affrontare gli elementi di scontro e di rottura che sono al loro interno, altrimenti vivranno per sempre nell’ipocrisia”. 

Tornando alle mosse renziane è toccato al suo ormai ex compagno di partito, Andrea Orlando, commentare la scelta dell’ex segretario PD: “Non credo all’ipotesi paventata da Clemente di un Renzi moderato. Matteo non vuole un soggetto centrista; utilizzerà l’antipolitica, la rottamazione e il suo leaderismo”.

Sulle prospettive di Governo e soprattutto di un’alleanza sistemica e strutturale con i 5 Stelle, Orlando è cauto ma non pessimista: “E’ sicuramente una novità ma dobbiamo renderci conto che è necessario ripartire dal sapere interpretare l’insicurezza delle persone e rassicurarle. C’è nella società una paura antropologica dei velocissimi cambiamenti del mondo, soprattutto del lavoro. Io non sottovaluto il centro ma c’è una rivolta contro le istituzioni. Siamo in un’altra stagione politica, le categorie non si azzerano ma non bastano più. Portare dentro la politica le spinte di rinnovamento riprendendo i temi dell’uguaglianza sociale e della sostenibilità ambientale, è fondamentale. La sinistra non ha mai risolto questi problemi e il Movimento 5 Stelle ha radiografato i nostri limiti. La giustizia sociale non riguarda più soltanto operai e contadini ma i precari del ceto medio, i commercianti e i professionisti proletarizzati. E’ anche a loro che dobbiamo dare risposte“.

Il discorso di Orlando viene condiviso dal nuovo alleato 5 Stelle presente a Telese, Pasquale Maglione: “Concordo con Orlando, è necessario intercettare le preoccupazioni dei cittadini e risolvere i loro problemi. Io non devo contrastare i vecchi alleati, io non rinnego il recente passato ma devo ammettere che spesso nelle Commissioni c’erano più punti di contatto con il PD su diversi temi. Ricordo a tutti che subito dopo le elezioni si provò subito a trovare un’intesa con il Partito Democratico ma trovammo delle forti opposizioni dovute al protagonismo politico di alcuni interpreti che poi, alla lunga, creano il vuoto. Noi lavoriamo per trovare una convergenza su più temi”.

Infine è toccato al rappresentante di LEU, Arturo Scotto, analizzare l’attuale conformazione politica e ipotizzare scenari futuri: “E’ naturale che si è messa su una maggioranza di questo tipo sulla base di un impianto programmatico emergenziale, soprattutto a causa dello spauracchio dell’aumento dell’IVA, ma quest’alleanza, inevitabilmente, deve diventare strutturale. Si inserisce in un momento storico interessante dove i Parlamenti del mondo vengano visti come nemici e Salvini ne è un esempio. In quei giorni la reazione del Parlamento contro i “pieni poteri” ha salvaguardato la democrazia. Ora però – ha concluso Scotto – bisogno svolgere il programma. Credo nella coalizione Centrosinistra-Movimento 5telle e liste civiche alle regionali è doveroso parlarne anche in Campania, senza tabù e valutando con freddezza e rispetto tutti gli attori in campo. La coalizione deve essere larga e il centro non moderato potrebbe essere rappresentato proprio dai 5 Stelle”.