Sono state eseguite per la prima volta a Benevento due ablazioni a “Campo Pulsato” per il trattamento della fibrillazione atriale dall’UOC di Cardiologia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento diretta dal Prof. Bruno Villari.
La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa con una prevalenza tra il 2% ed il 4% ed un importante trend di crescita dovuto all’invecchiamento della popolazione. L’equipe del laboratorio di Elettrofisiologia del Fatebenefratelli, che effettua già da oltre quindici anni ablazioni della fibrillazione atriale con tecnica a radiofrequenza, nella scorsa settimana ha eseguito con i dott.ri Carmine Mancusi ed Enrico Vassallo, anestesista Francesco Caccavale ablazioni col nuovo sistema a “Campo Pulsato” in due pazienti con fibrillazione atriale parossistica dimessi entrambi il giorno dopo in perfetta forma.
Il gold standard della terapia di ablazione della fibrillazione atriale è stato rappresentato dalle energie termiche, radiofrequenza o crioablazione, le quali sebbene si siano evolute ed affermate negli anni come alternativa molto più efficace della terapia farmacologica, sono associate a lunghi tempi procedurali ed al possibile sviluppo di complicazioni a volte anche gravi. La nuova metodica totalmente innovativa, ha dimostrato elevati livelli di sicurezza oltre che uguali livelli di efficacia e minore tempe di esecuzione. Attraverso il posizionamento di un singolo catetere multielettrodo, che ha ricevuto dal FDA la designazione di dispositivo innovativo, e che ha la caratteristica di essere conformato dall’operatore “su misura” all’anatomia delle vene polmonari del singolo paziente, si eroga energia non termica in modo pulsato causando l’interruzione del circuito elettrico alla base della fibrillazione atriale che si trova all’origine delle vene polmonari.
“Da oggi – ha dichiarato il Prof. Bruno Villari – Direttore dell’UOC di Cardiologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento – abbiamo a disposizione un’arma in più per curare ancora meglio i nostri pazienti affetti da fibrillazione atriale evitando i viaggi della speranza”.