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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della senatrice Sandra Lonardo sulla filiera bufalina. Di seguito il testo: 
 

Oggi il Governo assume un impegno importante… a conclusione, infatti, di un lungo ed impegnativo percorso, questo pomeriggio, è stata votata all’unanimità, in Commissione Agricoltura al Senato, la risoluzione da me proposta sull’affare assegnato relativo alle problematiche della filiera bufalina. Sono particolarmente soddisfatta per l’entusiasmo ed il plauso con cui è stato approvato il documento che è frutto di un lavoro meticoloso e soprattutto condiviso, al quale hanno collaborato tutti i Partiti e in cui sono state trattate tutte le sfaccettature di un settore molto variegato, ma sicuramente altrettanto produttivo per la Campania. Mi preme, pertanto, ringraziare la IX Commissione tutta, per avervi dedicato particolare attenzione ed il Presidente Vallardi per il suo tempestivo impegno nel voler affrontare, a seguito delle numerose criticità emerse e delle motivazioni illustrategli, l’indagine conoscitiva proposta da me e dal collega Sen. Francesco Battistoni, sulla filiera lattiero-casearia. 

Ringrazio, oltremodo, tutti gli auditi, che, in questi mesi, hanno dato il proprio contributo, portando la loro testimonianza in Commissione. Il Ministro Bellanova nel suo intervento in Aula al Senato ha dato molta importanza alla filiera bufalina e mi auguro, quindi, che i suggerimenti che vengono dal mondo produttivo, da quello sanitario a quello degli allevatori, possano essere di supporto per l’assegnazione di contributi che favoriscano il risanamento e lo sviluppo del comparto lattiero-caseario nelle diverse criticità affrontate”. Lo dichiara la Sen. Sandra Lonardo. 
 
Di seguito gli impegni assunti dal Governo:
 
1. promuovere la costituzione di consorzi e/o cooperative che possano gestire anche in maniera consortile gli effluenti di allevamento, consentendone una valorizzazione ed una migliore utilizzazione agronomica;
2. valutare l’opportunità di attivare un tavolo tecnico coinvolgendo il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per definire un Piano finalizzato ad affrontare e gestire la problematica dei reflui in regione Campania, dove è allevato circa l’80 per cento dell’intero patrimonio bufalino;
3. valutare in accordo con la Regione Campania e nel rispetto delle indicazioni contenute nella risoluzione approvata all’unanimità dalle Commissioni riunite XIII Ambiente e IX Agricoltura il 6 agosto 2019 sui “nitrati di origine agricola, anche con riferimento alla situazione in Campania oggetto della deliberazione della Giunta regionale n. 762 del 5 dicembre 2017 (n. 93)” la implementazione di azioni, strumenti e norme finalizzate a rendere armonicamente sostenibile socialmente, ambientalmente ed economicamente la salvaguardia e le prospettive del comparto bufalino con la vita e le aspettative del territorio e delle comunità a cui lega la sua storia;
4. valutare la possibilità di istituire un tavolo con il coinvolgimento di Mipaaf, MinAmbiente e Regione Campania, per favorire e rafforzare il risanamento e lo sviluppo della filiera bufalina nelle diverse criticità, in particolare:
 
a) valutando, nel rispetto della normativa dell’Unione europea e previa verifica della copertura finanziaria dei maggior oneri, forme di ristoro relativo al mancato reddito in seguito all’abbattimento in relazione al numero di capi abbattuti, 6 per cento dell’intero patrimonio bufalino nel primo anno, prevedendo negli anni successivi come conseguenza delle attività di profilassi, una riduzione del numero di capi da abbattere;
 
b) valutando interventi a favore dell’applicazione delle misure di biosicurezza nelle aziende in cui sono state diagnosticate Brucellosi e/o Tubercolosi. Infatti, l’applicazione di idonee misure di biosicurezza dettate e verificate dal Servizio sanitario nazionale, unitamente alla ottimizzazione dei tempi di prelievo e di erogazione dei provvedimenti, rappresentano attualmente misure utili a ridurre ed eliminare la presenza delle patologie dal territorio;
 
c) nel rispetto della normativa dell’Unione europea e previa verifica della copertura finanziaria dei maggior oneri, coinvolgendo attivamente gli allevatori nella predisposizione di misure di biosicurezza al fine di assicurare l’espletamento e il successo dei Piani di eradicazione, per il tramite di una corretta gestione aziendale prevedendo aiuti economici, supporto tecnico-scientifico e promuovendo l’adozione di buone pratiche per la gestione sostenibile del sistema produttivo sia per la sicurezza animale che ambientale;
d) migliorando la implementazione della “Tracciabilità della filiera lattiero casearia, che rappresenta un volano per la crescita economica dell’intera filiera; ciò potrà avvenire attraverso l’ottimizzazione del sistema strettamente legato all’apporto economico, al fine di consentire un accurato monitoraggio del latte e delle produzioni lattiero-casearie, anche con riferimento alle importazioni del latte dall’estero, favorendo al riguardo la pubblicazione dei dati relativi ai flussi commerciali di latte e dei prodotti lattiero caseari provenienti da Paesi non aderenti all’Unione europea ovvero oggetto di scambio intracomunitario;
 
e) rafforzando la selezione genetica della bufala di razza mediterranea italiana che rappresenta un volano per la crescita del settore, valutando la possibilità di incrementare le risorse nazionali destinate al comparto (le misure nazionali ci sono già e non sono utilizzate per carenze organizzative del comparto) e verificando anche la possibilità di inserire per questo comparto forme di finanziamento nei pagamenti accoppiati di cui all’articolo 52, Reg. 1307/2013 della nuova programmazione PAC, anche puntando a lavorare per una più puntuale definizione per la popolazione bufalina e utile alla salvaguardia del patrimonio nazionale.