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“Ho chiesto la al governo israeliano che “non ci fossero atteggiamenti violenti nei confronti delle persone”. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo una telefonata con Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza, e a chi domandava se avesse avuto rassicurazioni ha risposto: ““.

A Flotilla “ho detto che non ci sarà alcuna protezione militare, la Marina militare non accompagnerà le barche per attraversare lo sbarramento israeliano. Loro lo sanno. Ho chiesto più volte al governo israeliano – ha spiegato – di garantire l’incolumità delle persone qualora ci siano arrembaggi, e di avere un atteggiamento prudente e non violento”.

“Ma non so chi c’è a bordo, so chi sono gli italiani, e sono convinto che avranno un atteggiamento ghandhiano in caso venissero fermati, e mi auguro che sia di tutti – ha aggiunto -. Speriamo che prevalga il buonsenso e che le parole di Mattarella siano ascoltate. Noi possiamo solo fare da mediatori e sostenere il lavoro del Patriarcato. Gli inviti alla prudenza non sono mai troppi”.

Tajani non si è sbilanciato su quanti giorni possano servire perché le imbarcazioni raggiungano il punto critico per violare il blocco navale. “Dipende dalle condizioni del mare – ha risposto -. Loro hanno detto che una tempesta è in arrivo”.

Poi dopo l’intervento la telefonata al premier Giorgia Meloni.