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Benevento – Si attendono i giocatori, arriva solo Pasquale Foggia. Che calciatore lo è stato, e pure in tempi non troppo lontani, ma ora le scarpette le ha ormai appese al chiodo. “Non arriveranno giocatori oggi in mixed zone, ci sono solo io. E’ per dare un punto di vista diverso”, precisa il direttore sportivo dei sanniti. Una scelta in controtendenza dopo una vittoria così roboante ma dettata probabilmente proprio dal voler tenere i nervi saldi e mettere a freno eventuali facili entusiasmi. Il Benevento, in fondo, è scappato in vetta alla classifica allungando a sette i punti di vantaggio sul Crotone e a sei quelli sul secondo posto attualmente occupato dal Pordenone (in attesa delle sfide che vedranno impegnate il Chievo e il Cittadella contro Entella e Pisa). 

Foggia parte dall’analisi della gara: “E’ stata una grande partita, di sofferenza. Ce lo aspettavamo perché il Crotone esprime un grande calcio, ha giocatori importanti. Ma le partite si portano a casa anche soffrendo e noi abbiamo saputo farlo. Sono contento per i ragazzi, per il presidente e per l’allenatore. E’ una bellissima giornata”. 

Gli animi tendono a surriscaldarsi, chiaramente in maniera positiva, se si dà uno sguardo alla classifica: “Bisogna rimanere tranquilli perché certi momenti vanno gestiti. Stiamo facendo bene, il primo posto è meritato, ma non dobbiamo correre il rischio di abbassare l’attenzione e la tensione perché questo campionato è particolarmente difficile. La mentalità che stiamo acquisendo deve imporci di pensare subito al prossimo impegno, quello di Venezia”. 

Tornando alla sfida odierna, risposte importanti sono giunte soprattutto da chi ha giocato meno: “Abbiamo avuto la dimostrazione che quando si parla di progetto non lo si fa per caso. Questa è stata la vittoria del gruppo. La vittoria di Improta, Gyamfi, Schiattarella e tutti gli altri che avevano giocato meno finora. Ma anche la vittoria di chi come Kragl è rimasto in panchina. Abbiamo una squadra completa in ogni settore, un gruppo che l’allenatore ha dimostrato di saper plasmare nel migliore dei modi. I ragazzi lo seguono e questa è una grande risposta”. 

E poco importa se nel tabellino dei marcatori, ancora una volta, non ci sia il nome di un attaccante: “Sono quelli che rincorrono, che danno l’esempio. A Coda, Sau e Armenteros non possiamo imputare nulla perché danno una grande mano in fase difensiva, si spendono per i compagni e per la squadra. L’occasione fallita da Coda? Massimo è così, ama i gol impossibili e qualche volta sbaglia quelli più facili. Segnerà quando conterà di più, vedrete”. 

Proprio Coda, così come Armenteros, è al centro dell’attenzione per la questione legata al contratto in scadenza il prossimo mese di giugno: “A Coda abbiamo formulato un’offerta che riteniamo importante. La palla ora passa al giocatore e al suo agente, che devono darci una risposta. Lui comunque è un grande professionista. Armenteros? Vale più o meno lo stesso discorso. Stiamo provando a fare valutazioni utili al presente ma anche a quello che potrebbe essere un futuro immediato”. 

Uno sguardo al mercato, insomma, è sempre opportuno, così Foggia prova a tracciare una linea su quella che sarà la sessione invernale del club giallorosso: “Il nostro lavoro ci impone di essere sempre attivi. A gennaio se ci sarà da metter dentro giocatori funzionali lo faremo, ma solo in quel caso. Altrimenti non toccheremo nulla, sarebbe deleterio”.