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Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del Parroco di Montefalcone di Val Fortore (BN), Don Annibale Di Stasio, in risposta all’intervento dell’onorevole De Caro tenutosi a San Bartolomeo in Galdo il 25.02.2018.

Che strano leggere il termine “processione” usato in un incontro politico, forse per sottolineare la presenza della Chiesa con un popolo che è costretto, ripeto, costretto a chiedere con forza un diritto: la viabilità? 

E la Chiesa e i suoi rappresentanti, preti e vescovi, nella massima libertà interiore,consapevoli di” dover essere fedeli a Dio e all’uomo”(C.V.II) affiancano il popolo, il proprio popolo perché siano assicurati i diritti da chi è preposto a tale compito.

Oltre all’evangelizzazione e alla liturgia tra i compiti principali della Chiesa c’è la promozione umana: ecco perche’ la Chiesa” è arrivata” prima degli altri in situazioni di necessità: ad esempio gli ospedali trovano la loro origine nell’opera assistenziale delle confraternite e degli ordini religiosi, solo in seguito entra lo Stato per garantire meglio il diritto alla salute. 

Ci si chiede perché la Chiesa, con qualche prete e Vescovo ,abbia accompagnato un popolo che ha grande dignità, pazienza, ma stanco e deluso per i diritti negati? Siamo venuti in “processione”, come a voi piace dire, in realtà siamo venuti in CORTEO ,per ricordare a voi ,responsabili della “COSA PUBBLICA”, forse per tanto tempo distratti, che a questo nostro e mio amato popolo di Montefalcone di Val Fortore ancora oggi è negata la viabilità…

È tempo di iniziare ad impegnarvi….

Annibale Di Stasio parroco.

Ps: Un consiglio a chi ha usato i termini “processione” etc: parlatene in presenza degli interessati perché ci possa essere diritto di replica (Galateo).