- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

“Nel lontano 2015, per volontà del Senatore Mino Izzo e dell’allora Coordinatore Provinciale Domenico Mauro, sentito il coordinamento cittadino, venivo eletto Coordinatore di Forza Italia per il comune di Airola”. Così Aurelio Morgillo, ex coordinatore cittadino di Forza Italia di Airola.

“Una nomina che testimoniava la mia militanza forzista, allora decennale, oggi ultra ventennale. Nonostante le mille tempeste che tante bandiere spostavano da destra a sinistra e viceversa sono rimasto convintamente leale allo spirito e agli ideali del partito fondato dal Presidente Berlusconi. Coerenza ed impegno premiato con la riconferma nel mio ruolo, nonostante vari avvicendamenti ai vertici provinciali, nel 2020. All’alba dei risultati elettorali delle politiche del 2022 sono calate le tenebre: non più una convocazione, una chiamata, neppure un messaggio. Una scelta dettata, forse, dalla paura di un gruppo storico legato ad un cognome troppo ingombrante che il fine vita non aveva spento, anzi rafforzato dalla fondazione dell’Associazione di promozione sociale “Res Publica”, battezzata, fra i vari, proprio dallo stato maggiore nazionale di Forza Italia. Giornata in cui, fra tutti i Sindaci della provincia di Benevento, mancavano solo e soltanto quelli di Forza Italia, forse, dietro suggerimento del coordinamento provinciale.

Tutto ciò sino alla sera del 20 Aprile, quando, dopo anni di assordanti silenzi e solo in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale per le Europee, la neo nominata dirigenza cittadina airolana mi invitava, con una inaspettata chiamata, a presentarmi a “corte” per dare la mia disponibilità a fare la campagna elettorale. Ignorare per anni una persona, un gruppo storico, e poi riscoprirlo quando vi è necessità di loro non è politica.

Tutto è apparenza, facciata, travestimento. Sembra di assistere ad una grande farsa dove si è spettatori quasi inutili perché tutto ciò che si svolge richiede solo la nostra mano, nel seggio elettorale, o il nostro battimano. Ciò è sintomatico di come ad Airola la politica, dunque condivisione, partecipazione e azione, è stata trasformata in ricerca di consenso. Importa solo tagliare nastri, farsi foto e accumulare like. Non è, infatti, un caso che ad essere inaugurata non sia una sezione politica bensì un Comitato elettorale.

Ho assistito in questi mesi alla pratica deteriore del trasformismo. Cambi di maglie, prima baciate e poi calpestate, non motivate da ragioni valoriali, ideali e neppure politiche ma da meri interessi personali, elettorali, di voti e di preferenze. Forza Italia ha perso, ad Airola ed in provincia, la sua natura di movimento liberale e democratico. Il coordinamento si è chiuso in una gestione accentrata ed esclusiva del potere e le voci critiche sono state messe al bando, silenziate ed escluse dagli strumenti di comunicazione. Ho sperato, ho cercato, ho creduto che fosse possibile una fase di confronto e discussione. Non ho la potenza di giornali, di pagine Facebook sponsorizzate, di tappezzare una città intera di manifesti e cartelloni ma resta e resterà la libertà, l’orgoglio, la dignità di aver servito il mio partito, senza chiedere mai nulla in cambio e di aver difeso le mie idee. In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano. Ai posteri l’ardua sentenza”.