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La marcia di avvicinamento del centrodestra alle prossime elezioni comunali di Benevento assume sempre più i connotati dello psicodramma.

Nelle settimane e nei mesi scorsi, si ricorderà, erano state le vicende interne a Fratelli d’Italia a far discutere, prima con le dimissioni del portavoce provinciale e poi con quelle del responsabile cittadino del partito della Meloni.

Ora è Forza Italia a cadere a pezzi. La notizia rimbalzata sugli organi di stampa della possibile candidatura a sindaco di Lucio Lonardo – in passato assoluto protagonista dell’esperienza amministrativa targata centrosinistra e guidata da Fausto Pepe –  ha letteralmente sconquassato gli equilibri interni al mondo berlusconiano beneventano. Così come la scelta di costituire una lista unica con la Lega alle prossime elezioni provinciali.

Domenico Mauro, già commissario provinciale di Fi e candidato alle ultime regionali, il primo a sollevare decise obiezioni rispetto ai primi passi mossi dai partiti del centrodestra in vista del voto per palazzo Mosti.

E proprio a Mauro fanno riferimento oggi diversi dirigenti azzurri (ben 5 degli 8 che compongono il coordinamento) che si dicono “esterrefatti” dalle scelte, “prive di qualsiasi concertazione e programmazione”, assunte dai vertici di Forza Italia.

Un j’accuse messo nero su bianco in un documento indirizzato al coordinatore regionale Domenico De Siano, all’europarlamentare Fulvio Martusciello e per conoscenza a Nascenzio Iannace, commissario provinciale.

A sottoscriverlo sono Daniele Zaccari, presidente del Consiglio Comunale di Circello e vicecoordinatore provinciale di Fi Benevento; Roberto Orlando, assessore a Pietrelcina e altro vicecoordinatore provinciale di Fi Benevento; Giuseppe Ricci, vicesindaco di San Giorgio del Sannio e responsabile Giustizia del partito; Pasquale Calabrese, capogruppo al Consiglio Comunale di Cerreto e responsabile Agricoltura; Giovanni Carpinone, capogruppo al Consiglio Comunale di Pago Veiano e responsabile Industria.

Tutti rimettono le proprie deleghe nelle mani di Domenico Mauro, che con “cultura, perseveranza e altruismo ha rappresentato Forza Italia su tutto il territorio provinciale in un momento in cui il partito navigava con percentuali a una cifra” e che “ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento della percentuale più alta in regione Campania alle elezioni di settembre”. Mauro, ricordano i sottoscrittori, è stato il candidato azzurro più votato “malgrado le scorrettezze ricevute durante la competizione”.

Per i cinque dirigenti berlusconiani, però, oltre non si può andare: “Non c’è una visione chiara, né tantomeno la volontà di condividere progetti e iniziative; si è impantanati in un circolo vizioso fatto di lamentele, acrimonie personali e assenze di proposte”.

La possibile candidatura di Lonardo e la volontà di costituire una lista con la Lega per le prossime provinciali sono le classiche gocce che fanno traboccare il vaso, insomma. “Essendo impossibilitati ad esercitare scientemente il nostro ruolo al servizio del partito – concludono allora i cinque dirigenti azzurri – consegniamo le nostre deleghe nel coordinamento provinciale all’avvocato Mauro che vorrà disporne nel modo che riterrà più utile per il futuro di Forza Italia e della comunità sannita”.