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Errico, Lonardo, Lotito. In rigoroso ordine alfabetico. E’ il tridente che Forza Italia schiera in questa campagna elettorale. Neanche troppo un inedito, se vogliamo. Errico e la Lonardo si ritrovano dopo gli anni dell’Udeur. Insieme hanno vissuto pure l’esperienza in Consiglio regionale, dal 2005 al 2010. Poi le note vicende giudiziarie e quindi la ‘separazione’.

Ci ritroviamo al termine di un percorso che ha segnato noi come le nostre famiglie. Siamo finalmente liberi da accuse infamanti” – rimarca il coordinatore provinciale del partito di Berlusconi. “Ma ora guardiamo avanti”. E davanti ci sono quattro settimane di campagna elettorale. “I sondaggi ci dicono che siamo in testa ma io vi invito a non guardarli neanche. Dobbiamo impegnarci tutti come se tutti fossimo candidati. Questa battaglia possiamo vincerla soltanto se corriamo insieme”.

A fare gli onori di casa è Sandra Lonardo. D’altronde, la location della ‘prima’ ufficiale è data dal suo comitato elettorale di viale Aldo Moro. Lo stesso utilizzato da Clemente Mastella (il sindaco preferisce non prendere parola) nella sua rincorsa alla conquista della fascia tricolore del capoluogo. “Il risultato deve essere identico”. A cambiare, ovviamente, è l’obiettivo. Da palazzo Mosti a palazzo Chigi: “Dobbiamo restituire al Paese un governo vero, eletto dal popolo”. Ma la campagna elettorale è soltanto agli inizi e allora è giusto dedicare ancora un po’ di tempo ai ringraziamenti. Il primo è per Silvio Berlusconi: “Ha creduto in me. Oggi rappresenta l’elemento di garanzia della democrazia italiana”. Il secondo è per Clemente: “Mio marito non ha mai perso la bussola. A me è capitato, a lui no. Neanche nei momenti più bui. Neanche quando non si vedevano luci in fondo al tunnel. Oggi la luce è tornata ed è splendente. Sono di nuovo davanti alla stampa a parlare con un microfono. Ho di nuovo la possibilità di mettermi al servizio della comunità. Con questa candidatura sono tornata a vivere”.

Infine, l’ospite. Claudio Lotito non farà soltanto il tifoso (se Sandra vince il suo maggioritario, il presidente della Lazio è già a palazzo Madama). “Farò la mia parte” – assicura. “Ascolterò la voce del territorio perché una volta eletto ne sarò il rappresentante. E l’obiettivo è creare le condizioni affinché la gente del Sud possa restare qui a realizzare le proprie aspirazioni”.

Quanto al resto, un modello di riferimento politico Lotito ce l’ha già: se stesso. “Lo Stato italiano ha bisogno della stessa cura che ho utilizzato per la Lazio. L’ho presa che aveva 550 milioni di debiti. Ho vivisezionato il bilancio della società e ho tagliato quel che bisognava tagliare. Oggi la Lazio è economicamente sana e dal punto di vista sportivo i risultati sono di altissimo livello”.