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Benevento-  Sulla condizione dell’agricoltura nel Sannio ed in particolare sulla condizione dei giovani produttori si è svolto “un focus” a cura della Confederazione Italiana Agricoltori in via delle Puglie a Benevento. Il dibattito dal titolo “L’agricoltura del Sud riparte dai giovani”, ha rappresentato anche la fase di avvio della fase congressuale dell’Agia, che è l’associazione dei giovani produttori della Cia, e che sarà guidata da Liana Agostinelli. La discussione ha visto la partecipazione, per via telematica grazie a Skype, dell’europarlamentare Andrea Cozzolino, dell’assessore regionale ai fondi europei Serena Angioli e del Vice Presidente della Commissione regionale all’agricoltura, Erasmo Mortaruolo. Per quanto riguarda invece la stessa Cia erano presenti i vertici locali e regionali dell’Organizzazione rispettivamente nelle persone di Raffaele Amore e Alessandro Mastrocinque. 

Contrastare la disoccupazione giovanile e lo spopolamento dei territori interni della Campania. Questo uno degli obiettivi  che si è posta la Cia sannita. Secondo uno studio condotto dalla stessa Confederazione, nell’ultimo biennio le imprese agricole under 40 sono aumentate del 12%, e di queste 10mila sono condotte da under 35.

I risultati del dibattito hanno posto in campo alcune criticità, sottolineate in prima battuta da Amore, il quale ha lamentato i tempi troppo lunghi della burocrazia regionale, ma anche della politica che impiega anche due anni per mettere a bando pubblico misure di sostegno all’agricoltura (e per altre misure). 

Il presidente ha infatti sottolineato anche l’utilità di agevolare la fruizione della banca della terra, perché non sempre è scontato che ce ne sia disponibilità. Terreni pubblici o privati, insomma, da mettere a disposizione dei giovani che vogliano fare agricoltura.

 Il progetto, avviato in Italia nel 2012, ha come obiettivi il dare una nuova vita ai terreni incolti e abbandonati, rilanciando sistemi cooperativi agricoli e offrendo nuove opportunità di lavoro, specie alle giovani generazioni.

Lo stesso Mastrocinque, pur riconoscendo quanto sostenuto da Amore, ha tuttavia evidenziato le carenze di natura strutturale dell’agricoltura sannita che vede una eccessiva frammentazione aziendale che non consente di reggere la competizione globale.   

Sul punto ha replicato Mortaruolo il quale ha osservato che la programmazione del Piano di sviluppo rurale sta puntando tutto sulla innovazione di processo e di prodotto ed ha citato l’azienda modello di Casaldianni che si è già segnalata per le sue iniziative di ricerca.

Poi l’intervento di Cozzolino che ha discusso invece sulle nuove Politiche europee per la agricoltura comunitaria secondo nuovi strumenti di intervento che proprio in questi giorni si sta definendo. Ha sottolineato però che attualmente i dati sulle politiche di coesione che l’Europa ha avviato negli ultimi anni non hanno dato risposte soddisfacenti.

E lo stesso presidente della Cia Campania, Alessandro Mastrocinque, che evidenziato la presenza ancora massiccia di agricoltori anziani che, facendo agricoltura tradizionale, potrebbero rallentare il processo di innovazione delle filiere classiche necessario, invece, alle aree interne.

La sfida, dunque, è quella di investire risorse nella ricerca, secondo l’assessore regionale ai Fondi Europei e delle Politiche Giovanili,  Serena Angioli, “Su cui –  è alta l’attenzione della Regione Campania che peraltro sta organizzando una conferenza studio sulla questione giovanile in agricoltura con l’obiettivo di aprire un dialogo strutturato e permanente anche insieme alle associazioni di categoria territoriali per fare emergere i bisogno dei giovani conduttori agricoli.”