Dopo 83 anni, sono tornati a Montefalcone di Valfortore, suo paese di nascita, i resti mortali del Tenente Ennio Goduti, che erano custoditi presso il sacrario militare di Bari. Le massime autorità del centro fortorino con in testa in sindaco Michele Leonardo Sacchetti, si sono recate in Puglia per ricevere la teca con i resti mortali del Tenente Ennio Goduti, caduto in battaglia in maniera eroica nel corso della Seconda Guerra Mondiale in territorio libico, a Giarabub, il 21 marzo del 1941, nel corso della battaglia tra le truppe italiane e quelle del Commonwealth. Tenente di complemento del Regio Esercito Italiano, Medaglia d’oro al Valore Militare alla memoria, Ennio Goduti nacque a Montefalcone di Valfortore il 27 giugno del 1913. Fu “Valoroso ufficiale distintosi in precedenti combattimenti per ardore e sprezzo del pericolo. Aggredito da vicino e stretto in una morsa si lanciò con pochi superstiti in audace contrassalto allargando così il cerchio di fuoco che si stringeva attorno a lui. Benché ferito gravemente restò al suo posto di dovere e si impegnò in impari lotta corpo a corpo finché cadde colpito mortalmente. Esemplare figura di valoroso combattente”. Con tale motivazione, il Tenente Ennio Goduti è stato insignito della medaglia d’oro al Valore Militare alla memoria.
Ieri pomeriggio la teca è giunta a Montefalcone di Valfortore dove è stata officiata una Santa Messa da Don Annibale Di Stasio nel Santuario del Carmine. Oggi, alla presenza del Vescovo, S.E. Sergio Melillo della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, la teca è stata tumulata nel sacello, all’interno del Monumento ai Caduti del centro fortorino. Alla cerimonia, alla quale hanno preso parte le massime autorità civili, militari e religiose, oltre a tanti sindaci dei comuni limitrofi, è intervenuto anche il pronipote del Tenente Ennio Goduti, l’avvocato Alessandro Colarusso, che ha donato al Comune la medaglia d’oro al Valor Militare e la pergamena con la motivazione.