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Alexei Navalny è un martire della libertà. Il Consiglio Comunale di Benevento ha reso omaggio all’eroe della dissidenza russa, morto in un lager siberiano dove scontava una pena detentiva comminata per motivi politici, con una seduta appositamente dedicata e convocata d’urgenza per stamani su richiesta del sindaco Clemente Mastella. L’Assemblea cittadina si è espressa all’unanimità per celebrare chi ha osato denunciare e contrastare il dominio assoluto del Presidente Putin nella vita politica e sociale della Russia e per condannare il regime che, dopo aver fallito un tentativo di avvelenamento alcuni anni or sono, è infine riuscito a tacitarlo per sempre.

Il Consiglio Comunale beneventano è uno dei 3 in Italia che ha dedicato una seduta a Navalny per esprimere lo sdegno che ha percorso tutto o quasi il mondo libero. Il minuto di raccoglimento è stato il momento più solenne di questa giornata politica, mentre il Consiglio ha auspicato che iniziative analoghe possano essere assunte nelle scuole e in tutte le Istituzioni per ricordare il valore della libertà e della democrazia.

Il Consiglio presieduto da Renato Parente  si è aperto con le parole del sindaco Clemente Mastella: “Ci sono in questo momento nel mondo tante epifanie di disumanizzazione. Le guerre alle quali ci stiamo abituando con ipocrita indifferenza, ed ora la scomparsa drammatica e criptica di Navalny. Una mancanza di pietà del regime, un omicidio politico, che voleva cancellare l’eroe russo per annullarne l’obiezione democratica che sfida il potere costringendolo a svelarsi per quello che è. Questa morte vuol dire che al Cremlino non si fermeranno di fronte alla protesta”. 

Per il primo cittadino Navalny è stato tante cose: “Un esempio, di cui oggi la moglie coraggiosa e visionaria rimane speranza languida, quasi tragica, e sarà lei a tenerne viva la memoria e ad alzarne il vessillo. Io credo che per come è morto o meglio per come lo hanno fatto morire, Navalny diventerà un’icona di coraggio, in grado di affermare la dignità e la fermezza delle proprie idee. Con questo crimine Putin esaurisce la sua gestione autoritaria, per passare a quella totalitaria. Da quelle parti la democrazia è morta”.

Per Mastella quella di oggi è una pagina da conservare, in memoria anche futura: “Continuiamo tutti a difendere la nostra democrazia, le nostre libertà e a dialogare tra noi, pure legati ai nostri territori partitici. Grazie a Navalny per averci dato da pensare. Grazie a Navalny per averci insegnato che anche la sofferenza è politica. Che la mitezza è un’esperienza umana e politica lontana dall’aggressività e dall’angoscia, dall’impazienza e dalla fretta, dall’orgoglio e dalla superbia, dall’indolenza e dall’insofferenza e che resta nella storia. Anche se apparentemente non vince, ma è sconfitta. Ti chiediamo scusa anche per quelli che hanno reagito all’orrore della tua morte ‘con qualche manierismo di troppo’ e con algida prudenza e tanta tanta timidezza”.   

Il primo cittadino ha infine commentato: “Navalny lascia, come dono, la sua impronta alla nostra democrazia planetaria e alle generazioni che verranno.”.

E’ intervenuto quindi Luigi Diego Perifano di Città Aperta che ha sottolineato: “Auspicavo la stessa sensibilità per  ciò che sta accadendo a Gaza. Navalny è un martire della libertà. Non possiamo dimenticare il popolo palestinese che sta vivendo un vero e proprio massacro”. Poi un rammarico: “Quello che noto è un disamore per le nostre nuove generazioni. Sono poco sensibili al richiamo dei valori. Ma solo un’Europa più grande e più unita può superare questo momento”.

Ha quindi preso la parola  il consigliere Guerra che ha detto: “Ricordiamo un martire, un personaggio poliedrico”. E’ intervenuto quindi Vincenzo Sguera che ha accolto favorevolmente la proposta di queste iniziative per far valere principi costituzionali di ogni uomo. Per il Pd è intervenuto Raffaele De Longis che ha definito questa un’iniziativa opportuna: “Una scelta non divisiva. Sono molto scosso per la profonda brutalità con la quale è morto Navalny. La su era una figura luminosa di attivista“.

Per Rosetta De Stasio di Prima Benevento era doveroso ricordare un martire: “Non bisogna ricordarli solo quando ormai è troppo tardi ma nel momento della lotta”. Per Francesco Farese del Gruppo Misto si deve avere il dovere di consegnare alla società il valore della democrazia.