L’estate nel Sannio è caratterizzata, da qualche anno a questa parte, dalla razionalizzazione dell’acqua. Chiusure a fasce orarie, interruzioni improvvise o programmate. Insomma acqua a singhiozzi. Il tutto, però, è sempre stato caratterizzato da un limite prefissato. Si sapeva quando si chiudeva e quando si riapriva e, va detto, il più delle volte anche in anticipo sulla tabella di marcia.
Poi, però, ci sono casi in cui la razionalizzazione sfiora il disservizio vero e proprio. Ed è ciò che sta capitando a Frasso Telesino dove, dal 21 agosto, è scattata la chiusura in una determinata fascia oraria, dalle 12 alle 6 del mattino successivo. In pratica ci sono solo sei ore di acqua corrente, una situazione che interessa le contrade Nido, Laura, Frasso-Dugenta, Calzaretta e Arbusti.
Proprio quest’ultima è quella nella quale ci sono i disagi maggiori per le 140 persone che la popolano tra case e attività commerciali. L’acqua praticamente va via nel bel mezzo della mattinata senza la possibilità di poter fare le cose più naturali. E la particolarità è che Gesesa ha comunicato la data di inizio di questa interruzione ma, ad oggi, non c’è data di fine.
“La situazione deve essere risolta quanto prima – tuona il vicesindaco di Frasso, Clemente Massaro. Gesesa non può risponderci di provvedere con l’autoclave perchè non tutti possono permetterselo. Contrada Arbusti è diventato quasi come un mondo fatto di abitanti di serie B con l’acqua che viene centellinata a differenza delle altre contrade dove arriva o dove non viene proprio tolta. Posso capire una cosa del genere ad agosto, con i serbatoi al minimo, ma anche a settembre pare veramente troppo e soprattutto pare troppo che riguardi solo Contrada Arbusti. Non mi fermerò. Devo incontrare il presidente Gesesa e bisogna trovare una soluzione per l’acqua e un risarcimento in bolletta per i disservizi. E se non dovessi trovare una soluzione, sono pronto a segnalare il caso in Prefettura. Non è con un’autobotte che si risolve il problema, sarebbe solo fumo negli occhi. Gesesa deve fornire un bene primario e deve farlo quanto prima”.