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Un anno fa Samuel Fusco, diciassettenne beneventano, studente dell’Istituto Alberghiero, balzò agli onori della cronaca per un gesto dal grande senso di appartenenza per la sua comunità. Rinunciando alle vacanze, acquisto con i propri risparmi un tagliaerba che utilizzò per tenere pulito il quartiere dove risiede. Il primo cittadino di Benevento, Clemente Mastella premiò con una targa il giovane Samuel per questo gesto di grande sensibilità per la propria terra. 
Dodici mesi dopo, con un messaggio alla città, il giovane Samuel getta la spugna, motivando la sua decisione: “Circa un anno fa sono stato premiato con una targa per il mio alto senso civico, dal Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, una persona alla quale sono molto affezionato. Quest’oggi però voglio chiarire alcune cose, il mio impegno nel corso di questo anno e non solo, non si è mai fermato, ho rotto il salvadanaio con all’interno i miei risparmi ed ho comprato un tagliaerba, ho ripulito quasi tutto il mio quartiere, ho iniziato smaltendo i rifiuti delle persone incivili per poi tagliare l’erba dei luoghi abbandonati a se stessi.
Dalla consegna di quel ‘premio’ non ho mai mollato la presa e non sono mai venuto meno a quanto sanciva quella targa, anzi ho sempre vigilato, controllato e rimproverato alcune persone poco civili le quali gettano rifiuti in posti non approvati ma non solo, anche chi lascia i bisogni dei propri cani in giro e mi sono ritrovato a ripulire anche il verde pubblico in altre zone della città. In più quest’anno ho creato a mie spese, in un giardino pubblico, un luogo dedicato a Padre Pio, impiegando nella sua realizzazione circa un mese e mezzo, per recuperare la statua del Santo alcuni abitanti del mio rione hanno organizzato una colletta. 

Oggi tengo a precisare che i lavori da me svolti non sono mai stati retribuiti nè dai vicini, nè dall’amministrazione comunale, sono arrivato alla conclusione che forse non è più il caso di continuare così, di continuare ad investire soldi e tempo in questo modo, non mi sento più spronato a farlo. 
Ecco, voi ora vi starete chiedendo il perché, perché da un giorno all’altro?
Il motivo è solo uno, premesso che io amo molto la mia città e mi piacerebbe trasmettere il mio alto senso civico sopratutto ai miei coetanei, ma non vorrei che qualcuno approfitti di ciò, cosa che pian piano sta accadendo, non mi va più di essere preso in giro da alcune persone del mio rione e non solo.
Io non chiedo soldi, non voglio essere pagato per ciò che faccio, ma non nascondo che sarebbe per me uno sprono, essere ricompensato in qualche modo, in un certo senso mi farebbe maggiormente apprezzato dalla mia città. Adesso dovrà essere il Comune  a fare i lavori cose che non ha mai fatto. Questo non significa che diventerò un cittadino poco corretto ma anzi di far capire a tutti le mie condizioni. L’esempio vale piu’ di tante belle parole che si dissolvono nell’aria. Tutti parlano ma pochi fanno qualcosa”.