“Il gruppo “Genitori per la Scuola” esprime forte preoccupazione per la decisione, che si ripete ogni anno, di interrompere il servizio mensa scolastica il 31 maggio, nonostante le attività educative proseguano oltre e fino al 30 giugno nelle scuole dell’infanzia.
Questa scelta arbitraria comporta conseguenze gravi: priva i bambini di un servizio essenziale, compromette il diritto all’istruzione e impone pesanti disagi alle famiglie, in particolare a quelle in cui entrambi i genitori lavorano, con un impatto diretto sull’occupazione femminile. Ricordiamo che la nostra regione registra il più alto tasso di disoccupazione femminile d’Italia, con punte che sfiorano il 70%.
La mensa scolastica non è un servizio accessorio, ma uno strumento fondamentale di inclusione sociale, supporto all’educazione e tutela del lavoro dei genitori. L’assenza del servizio nelle ultime settimane di scuola costringe molte famiglie a ricorrere a soluzioni private, spesso economicamente insostenibili.
Alla luce di queste criticità, chiediamo con forza: il mantenimento del servizio mensa fino al 30 giugno, in linea con la durata dell’anno scolastico per le scuole dell’infanzia; l’autorizzazione al pasto domestico, in caso di impossibilità a garantire la mensa per il mese di giugno in corso, come misura tampone già adottata da molte famiglie a causa degli elevati costi e della qualità insoddisfacente del servizio attuale. Riteniamo tuttavia necessario precisare che il pasto sostitutivo da casa rappresenta solo una soluzione secondaria: oltre a creare ulteriori difficoltà organizzative per le famiglie, non garantisce il valore educativo, nutrizionale e sociale che la mensa scolastica dovrebbe offrire; una revisione del bando per il nuovo appalto mensa, affinché sia garantita la copertura dell’intero anno scolastico, da settembre a giugno, anche per le scuole dell’infanzia; la garanzia di uno standard qualitativo elevato del servizio mensa, con controlli puntuali sulla qualità e provenienza degli alimenti, sul rispetto delle normative igienico-sanitarie, e sull’adeguatezza nutrizionale dei pasti, affinché la mensa sia davvero uno strumento educativo e di benessere per i nostri figli; il trasferimento del centro cottura da Ceppaloni a Benevento, per migliorare qualità e tempistica nella distribuzione dei pasti; l’estensione del servizio mensa alle scuole secondarie di primo grado, dove sono previste attività pomeridiane compatibili con un modello di tempo pieno; il contenimento dei costi a carico delle famiglie.
Riteniamo che garantire un ambiente scolastico accogliente e un servizio mensa efficiente e continuativo sia un diritto fondamentale per i nostri figli, e un dovere imprescindibile per le istituzioni.
Chiediamo attenzione, ascolto e risposte concrete”, così nella nota il gruppo ‘Genitori per la Scuola’.
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“Genitori per la Scuola”, no alla chiusura della mensa il 31 maggio

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