- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Benevento – Due morti ogni settimana. Un dato tremendo, una puntualità quasi da film horror, quasi da Final Destination, e del quale ne avremmo fatto volentieri a meno. E’ questo che emerge se si conta il numero di persone che hanno perso la vita sulle strade sannite nel solo mese di gennaio. Quattro eventi tragici con una cadenza “ritmata”, un incidente ogni sette giorni con una precisione tristemente puntuale. Quattro eventi che presentano un conto salato: ben otto vittime.

E che il 2019 non fosse partito col piede giusto lo si era intuito già a capodanno con l’esplosione del petardo che ha colpito in pieno Antonella Tuosto, la sfortunata ragazza di Sant’Agata che si è trovata per caso ad essere vittima di in modo distorto di intendere la festa, rimanendo gravemente ferita. Un oscuro presagio, perchè da lì a due giorni, arriva il primo fatto tragico. E’ il 3 di gennaio quando un 56enne di Pesco Sannita viene investito da un camion lungo il raccordo autostradale tra Benevento Ovest e Benevento Centro, direzione San Giorgio del Sannio. L’uomo era sceso dal mezzo dopo un tamponamento per discutere con l’altra parte in causa. Una decisione che è costata cara.

Passano solo sette giorni e succede un’altra volta, un altro episodio che scuote l’intera comunità sannita, perchè stavolta a perdere la vita è un giovanissimo. E’ il 10 gennaio ed è Campoli Monte Taburno il teatro della carambola nella quale perde la vita Eugenio, il 23enne di Tocco Caudio che non porta l’auto, ma fa il passeggero in una Punto guidata da un amico di soli 19 anni. Un impatto tremendo contro un muretto, la testa che batte contro il vetro, la gola che si taglia. Attimi interminabili prima di chiamare i soccorsi, la corsa verso l’ospedale che si rivelerà inutile perchè di lì a poco Eugenio smetterà di combattere.

Altri sette giorni, altra tragedia e stavolta il conto è salato per una dinamica che si poteva assolutamente evitare. E’ il 17 gennaio e cinque malviventi, tutti dell’est europeo, decidono di sottrarsi alla cattura iniziando una folle corse lungo la Telese – Caianello, strada pericolosa di suo, e ancora di più quando le condizioni meteo diventano difficili. Un ribaltone tremendo dopo l’ennesimo sorpasso azzardato a un km dall’uscita di Alvignano. Due dei presenti nell’auto vengono addirittura sbalzati fuori dal veicolo finendo, uno, travolto da un camion, e l’altro, in una scarpata, superando anche il guardrail. Gli altri due restano incastrati nelle lamiere. E il conto poteva essere ancora più salato, perchè nell’impatto è stata coinvolta un’altra macchina ma, per fortuna, solo tanta paura per chi era alla guida di questo mezzo. Ferita anche l’altra persona all’interno della Fabia in fuga

Il destino, si sa, quando inizia il suo macabro gioco sa ancora come stupire: il 3, il 10 e il 17. Sono i tre giorni neri, ma per chiudere gennaio ne mancano altri 14. In fondo, il conto era già salato, non serviva presentarne un altro per modificare il precedente. E invece così non è stato e fa spavento pensare che l’ultimo evento tragico sia successo proprio il 24, esattamente sette giorni dopo, giusto a confermare ancora di più la cadenza.

Il teatro è la Fondovalle Isclero, territorio di Airola, il luogo del tremendo impatto tra due auto nel quale perdono la vita un uomo e una donna, entrambi di Casoria. Oramai potrebbe destare più stupore il fatto che, in questa sequenza tragica di eventi, l’ultimo giorno di gennaio non sia stato caratterizzato dall’ennesimo racconto triste. Il 31 è scivolato via e, forse, questa pare la vera notizia di un gennaio da dimenticare.