- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Benevento – La terribile vicenda del genocidio degli armeni agli inizi del secolo scorso è stata ricordata nel corso di una “Lectio Magistralis” tenuta al Museo del Sannio dal filosofo francese Gerard Malkussian nell’ambito della “Giornata dei Giusti”, la manifestazione voluta dal Parlamento Europeo per condannare gli attentanti alla Umanità e celebrare quanti, i Giusti, appunto, si sono opposti con le sole proprie forze ai genocidi e alle violenze contro gli esseri umani.
 
Il filosofo dell’Università di Parigi, invitato in città dalla giornalista Enza Nunziato – referente campana della Associazione “Gariwo – La Foresta dei Giusti” che ha promosso negli anni passati l’istituzione di questa Giornata internazionale – ha partecipato anche al prologo, ricco di significato simbolico, che si è svolto presso il Giardino del Liceo Scientifico “Rummo”, consistito nella piantumazione di un albero (per la cronaca, un “Callistemon”) per ricordare i Giusti. Un albero dedicato alla memoria di Eugenio Colorni. che a Ventotene sognava un’Europa unita.

L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia, ha visto la collaborazione del Circolo Manfredi e dei Lions Club di Benevento, insieme agli allievi dello stesso Liceo Rummo e dell’Istituto Magistrale “Guacci”. La dirigente dell’istituto Scolastico Teresa  Marchese ha sottolineato: “Lo spirito che ci ha animato sin dall’inizio era quello di non far perdere la memoria,di avvicinare  i giovani alle tante vita  che hanno rappresentato molto e per l’Europa”.

La coordinatrice Enza Nunziato ha evidenziato: ” La memoria è sempre necessaria sopratutto oggi in un mondo in fibrillazione. la memoria non può essere neutra , o di parte ma propositiva. La coscienza deve essere attiva e partecipativa. Noi dobbiamo essere dei cittadini pronti a saper guardare oltre le differenze”. La  Nunziato ha poi detto: “I giusti non sono degli eroi ma persone che hanno saputo illuminare il buoi del loro tempo con la luce della coscienza. Non hanno badato alle differenze  di religione. Sono costruttori di pace e libertà”.
 
Infine ha evidenziato: “I giovani dovranno essere fiammelle di libertà e di democrazia”. Il filosofo francese Gerard Malkussian ha rimarcato  come il Governo fu colpevole di aver sempre rinnegato questo genocidio: “Andare avanti per gli eredi e i sopravvissuti che chiedono giustizia per i loro antenati.”   Infine ha aggiunto: “Un paese come la Turchia si è fondata su questa pagina nera. C’è bisogno di verità e solidarietà.”