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Benevento – È il commissario provinciale di Forza Italia, Domenico Mauro, a intervenire nella querelle costruita nelle ultime settimane sul ciclo dei rifiuti.

Posso comprendere che, per mera visibilità o, peggio, solo per nascondere il peso delle responsabilità pregresse, qualcheduno un giorno sì e l’altro pure debba sparare a zero contro la nuova amministrazione provinciale. Del resto, dopo 15 anni di allegra e spensierata gestione targata centro-sinistra, la Provincia di Benevento e le società partecipate, nello specifico la SAMTE, sono governate da una diversa maggioranza politica e da manager preparati e seri. Quindi, prima di affondare il coltello della strumentalizzazione politica, mi permetto di rammentare, a me stesso, alcuni passaggi temporali sulle effettive responsabilità che hanno determinato la situazione incandescente della gestione del ciclo dei rifiuti. La Samte, costituita a dicembre del 2009, società di esclusiva proprietà della Provincia di Benevento, si è dedicata solo alla fase dello smaltimento della frazione indifferenziata, rilevatasi poi strutturalmente deficitaria sul piano economico e finanziario, violando di fatto il contratto di servizio stipulato ex lege 26/2010 e, per di più, molteplici irregolarità gestionali sono state rilevate  dall’Ispettorato della guardia di finanza del MEF (Ministero delle Economie e delle Finanze); queste confermate,altresì, dalla valutazione dei commissari in sede di concordato liquidatorio (La Samte è stata  ammessa alla la procedura di concordato in data 18/04/2018). Ebbene in dieci anni, non ho mai registrato una sola parola, un solo comunicato stampa di un esponente del Partito Democratico per una gestione assurda del ciclo dei rifiuti in provincia di Benevento”.

“Il presidente Di Maria – ha continuato il massimo rappresentante provinciale di Forza Italia -, eletto a novembre del 2018, ha ereditato una situazione drammatica,  con una programmazione del ciclo integrato dei rifiuti ipotizzato solo sulla carta, ma mai concretizzato. Solo chiacchiere!! Siamo completamente dipendenti dalla solidarietà delle altre province, senza la quale avremo le strade colme di rifiuti. Diciamolo chiaramente e questo lo sa bene l’intera classe dirigente del PD, ma evidentemente fa finta di nulla, la Samte deve sopravvivere, ope legis, sino all’effettivo avvio dell’Ato Rifiuti, istituito con legge regionale 14/2016, una normativa che presenta ancora diverse incertezze e che sta rallentando e bloccando la gestione del ciclo dei rifiuti in tutte le province campane. In questa fase di passaggio, però gli amministratori provinciali hanno l’obbligo di assicurare l’equilibrio economico-finanziario  del sistema e, purtroppo, ciò si riverbera sui cittadini e sui sindaci, che difendono gli interessi delle loro comunità e devono far fronte a questo scempio. Infine, – ha concluso Domenico Mauro – a ciò si aggiunga che occorre risanare la grave situazione emergenziale dello Stir di Casalduni, una vera bomba ecologica con più di  19.000 tonnellate di rifiuti accumulate dalle passate emergenze regionali, complicatasi ulteriormente dopo l’incendio del 2018. All’assessore Bonavitacola, all’ex presidente Ricci, al consigliere regionale Mortaruolo, oggi chiedo a voce alta: prima e dopo l’incendio cosa è stato fatto? Stiamo ancora aspettando che il presidente De Luca dal 2016 ci liberi dalla vergogna delle ecoballe di Bassolino” .