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Il nuovo che avanza. Di corsa, con un’idea e con un monito: giocarla sempre. Francesco Giangregorio è tra i tecnici ambiziosi del nostro calcio dilettantistico. Lui tutti quei campi che ora vede dalla panca, li ha calcati tutti. Anzi, nella sua lunga carriera da calciatori si è spesso allontanato dal territorio beneventano, regalandosi imprese Made in Sannio. 

Ora guida l’Arpaise, dopo un primo anno da approccio al nuovo mondo, pare che quest’anno lui e i suoi ragazzi possano passare alla cassa. Undici punti in sette gare, tanto seminato, un pò meno raccolto. Ma questo è il calcio, il suo calcio, propositivo, di costruzione, senza speculazioni.

Il calendario lo mette di fronte a due gare da libro cuore, prima la Virtus Benevento, poi l’Atletico Sannita, occhio e croce una ventina di ex compagni di avventura: “E’ vero – ha esordito mister Giangregorio – in due settimane saluterò tanti amici che come me hanno la passione per il calcio e sarà sicuramente piacevole”.

Tutt’altro stile rispetto ai giovani calciatori di oggi: “La differenza tra une ventina di anni fa ed oggi forse è il fatto che molti giovani non vivono il calcio come lo vivevamo noi.
Per noi era tutto, guai a saltare anche un solo allenamento, oggi le distrazioni per molti ragazzi sono tante ed i modelli in tv sempre più sbagliati, molta presunzione e sempre alla ricerca dell apparire”.

Proprio il tuo Arpaise ha tanti giovani, è davvero problematico trovare costanza con loro: “Il calcio non si improvvisa, diciamo che con loro bisogna pazientare un pochino in più e saperli prendere singolarmente anche in maniera differenziata tra loro”.

Il girone C di seconda appare molto equilibrato, con qualche eccellenza. Come vedi il discorso in vetta?
“E’ un girone strano ed allo stesso tempo entusiasmante visto l’equilibrio che regna.
Il Venticano si è dimostrata squadra compatta, tosta e con qualche individualità importante.
Ma nel momento in cui una squadra come l’Apice che già bene sta facendo fino ad ora ti tira fuori dal cilindro Guardabascio allora diventa obbligatorio provarlo a vincere direttamente.
Noi cercheremo prima di tutto di confermarci e di conseguenza migliorare il lavoro che sta andando avanti dallo scorso anno. Non abbiamo nessun obbligo e non siamo ossessionati da nulla a parte il fatto di voler fare le cose con serietà, piacere e criterio. Il calcio non si può improvvisare, puoi improvvisare la singola gara ma l’intera stagione no, i nodi verrebbero al pettine”.