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Tocco Caudio (Bn) –  Gianni Loia e Castelpoto sono tra le protagoniste del campionato di Seconda Categoria che le vede appaiate al secondo posto in classifica. Trentasei punti stagionali, 10 vittorie a testa, più di 35 reti siglate; si presentano con questi numeri al fischio d’inizio per il big match della diciannovesima giornata del Girone B, le due formazioni che stanno duellando per un posto nei Play-Off. Della sfida ha parlato ad Anteprima24, Vincenzo Papa, un veterano della compagine allenata da Geppino Cesare. Il capitano biancoazzurro ha analizzato vari temi, esprimendo le sue sensazioni sulla stagione del sodalizio di Tocco Caudio.

“Finora è stasta una stagione al di sopra delle aspettative. Abbiamo centrato ampiamente il nostro primo obiettivo che è quello di portare avanti il nome del nostro Gianni su tutti i campi della provincia, rispettando tutti e facendoci rispettare. Il secondo obiettivo, cioè quello della permanenza nella categoria, è stato centrato, e non era cosa da poco per una squadra che è solo al secondo anno consecutivo in Seconda”.

Nella prossima sfida con il Castelpoto ci sono in palio punti importanti visto che parliamo di una diretta concorrente alla seconda posizione. “Per quanto mi riguarda la prossima partita è una gara come tutte le altre. Non amo caricare troppo le singole sfide, in fin dei conti ci sono in ballo come sempre i 3 punti. Certo è che se siamo arrivati a giocarci partite contro compagini dai nomi altisonanti  il merito è solo ed esclusivamente della mia squadra. Una società fatta di gente che ha un solo interesse: onorare il proprio nome e divertirsi. Sono sicuro che domenica sarà una giornata di sport”.

Un contributo fondamentale al cammino di questa squadra l’hanno dato anche i nuovi acquisti che hanno rafforzato una rosa già collaudata. “I nuovi acquisti hanno certamente rafforzato sul piano tecnico la nostra rosa. Hanno portato esperienza, affidabilità, serietà. Si sono integrati alla perfezione. Ma da capitano devo sottolineare una cosa: quando si mettono insieme grandi nomi generalmente si fallisce sempre, soprattutto al primo anno. Da noi questo non è accaduto per un motivo semplice: c’era una base solida fatta di persone che hanno già dato in passato il loro contributo e senza i quali oggi non staremmo parlando della nostra posizione in classifica e di quanto bene il Gianni Loia sta facendo. Un mix giusto di persone nuove che si sono affacciate nel nostro contesto con entusiasmo e di persone già presenti che hanno accolto i nuovi arrivi come veri amici”. Chi dei nuovi ha dato quella marcia in più alla squadra? “Sarei ingeneroso se facessi solo un nome perché sono tutti di categorie superiori. Li conoscevo già tutti e sapevo il loro valore. Se proprio devo farti un nome, quello che mi ha colpito più di tutti è Nico Cairella. Non salta un allenamento, parla poco e bene ma soprattutto ci ha regalato un’emozione proprio domenica allo scadere e il fatto che ha corso tutto il campo per andare sotto i nostri numerosissimi tifosi è già ora una delle pagine più belle di quest’annata”.

Il segreto di questo Gianni Loia sta tutto nell’unione dello spogliatoio. In quei pochi metri quadrati, in quelle quattro mura, nasce la forza della squadra. Chi la prova ad osservare nota facilmente il grande affiatamento tra i reparti: nessuno si risparmia e se un compagno è in difficoltà allora si corre il doppio per aiutarlo. Amici in campo, ma anche fuori dal rettangolo di gioco, e a farne le spese sono gli avversari perché affrontare Papa e compagni non è mai semplice. Il segreto della vostra compatezza? “Le squadre le fanno gli uomini. Al di là dei risultati noi siamo un gruppo di amici ed ogni domenica comunque vada siamo uniti su un’unica cosa: una birra insieme. E questo non sostituirà mai né un rimborso spese né un curriculum da “mestierante del calcio dilettantistico”. Cito due esempi su tutti,  i due tocchesi doc: Valentino e Rocco. Uno dei più giovani e uno dei esperti del gruppo. Hanno spirito di squadra e interagiscono con tutti creando momenti belli e divertenti”. C’è spazio per un ultimo messaggio: “Vorrei mandare un abbraccio affettuoso a chi diceva che non saremmo arrivati a dicembre!”