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Un’occasione unica per riscoprire ed apprezzare alcuni luoghi, specificamente nell’area di Porta Rufina, fino ad ora poco conosciuti. È quella che offre il FAI, oggi e domani, nel corso delle loro tradizionali Giornate di Primavera.
In particolare aperte al pubblico la Chiesa delle Orsoline e Casa Cocchiarella, due spazi che raccontano storie diverse per i particolari usi a cui sono stati adibiti nel tempo.

“Questa iniziativa nasce dalla volontà di raccontare una parte della nostra città che è sempre rimasta ai margini dei nostri racconti, delle nostre iniziative.
Abbiamo scelto due luoghi simbolo di Benevento, tra cui Casa Cocchiarella, un luogo da riscoprire anche per noi del FAI” ha spiegato Ferdinando Ielardi, capo Delegazione FAI Benevento. 
Per quanto concerne Casa Cocchiarella, si tratta di un’architettura del XX secolo che si articola in due fabbricati uniti da una grande scala centrale con elementi di carattere neogotico, specie nella torre che sovrasta il fabbricato dalla quale è possibile godere di un ampio panorama sui tetti del centro storico di Benevento. Il fabbricato negli anni ha anche ospitato un istituto scolastico. “Un’architettura particolare che per la sua altezza resta visibile solo a distanza” ha aggiunto Ielardi. La torre infatti consente una visione panoramica del centro storico, offrendo nuove prospettive ai visitatori. 
Ingresso riservato agli iscritti FAI e a coloro che vogliano iscriversi all’atto stesso della visita.

L’altro luogo offerto alla riscoperta dei visitatori è la Chiesa annessa al Complesso delle Orsoline, edificio risalente ai primi anni del XVIII secolo con funzione di orfanotrofio femminile e poi ampliato come monastero nel 1763 su iniziativa dell’Arcivescovo Pacca. Fu poi gestito dalle Orsoline a partire dal 1866 e più in là addirittura divenne un ospedale, nel 1915, per l’assistenza ai feriti della Prima Guerra Mondiale. La chiesa è dedicata alla Santissima Trinità e fu purtroppo distrutta, insieme a parte del Monastero, dai tragici bombardamenti del 1943. Ingresso libero.

Ad accogliere i visitatori e ad illustrare la storia e le caratteristiche dei luoghi, un nutrito gruppo di studenti dell’Istituto ‘Alberti’ guidati da alcuni docenti e dai responsabili del FAI: Patrizia Bonelli, vicepresidente regionale, Ferdinando Ielardi, responsabile provinciale e Pieradamo Giannini del Gruppo Giovani. “Abbiamo dato la possibilità ai cittadini di conoscere questo luogo inedito, com’è nella mission del FAI. Siamo davvero entusiasti della risposta della cittadinanza” ha concluso Ielardi.