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Di Antonio Frascadore

Benevento – Quello nella foto è mio figlio. E un minuto prima di scattare questa foto mi aveva chiesto di portarlo su uno scivolo, sulle giostrine nella villa comunale di Benevento. Si è ritrovato, insieme al sottoscritto, una serie di corde a delimitare l’area, vietandone l’accesso. Accesso vietato perché quelle giostrine, inaugurate a gennaio del 2018 dall’Amministrazione comunale, dopo l’iniziativa e relativa donazione di un imprenditore locale, sono state danneggiate, rendendole pericolose. Ad aprile del 2019 il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, dichiarò: “E’ la quarta volta che faccio aggiustare le altalene in villa comunale. Mi chiedo chi è che ha tale cattiveria da rompere le giostrine per i bambini della città. Che vergogna. Chiedo a tutti di difendere ciò che appartiene ai cittadini di questa città, soprattutto se piccoli”.

Me lo chiedo anche io. Ce lo chiediamo anche noi. Chi è quel genio o chi sono quei geni che per 5 volte consecutive hanno rotto le giostrine e, a dire il vero, non hanno rotto solo le giostrine? Mi è capitato di frequentarle causa prole quando erano ancora integre e spesso ho intravisto genitori “bendati” mentre i rispettivi figli utilizzavano le stesse in modo non del tutto consono. Quei genitori che magari sono gli stessi che dicono che la città è sporca, utilizzando i social, e mentre lo scrivono stanno buttando la carta a terra. Ora, evitando di fare retorica e cadere nella banalità, ma non c’è sensazione più bella di vedere un figlio, un bambino, nella città in cui sei nato, nella città in cui è nato, divertirsi liberamente, gratuitamente, serenamente nel parco principale della stessa città. E non c’è cosa più assurda che da qualche parte c’è un “coglione” di turno (magari cinque diversi) pronto a distruggere qualcosa offerto alla comunità. Per il gusto di farlo. Per l’ignoranza di farlo. Certo, ci sarà qualcuno che leggendo questo articolo commenterà che ci sono cose più importanti a cui pensare per il bene della città. Ma cosa c’è di più importante dei bambini? Il futuro di questo Paese e senza dubbio di questa città. A me personalmente, da cittadino, scoccia offrire a mio figlio e ai figli dei miei amici uno scenario fatto di corde, di giostrine chiuse, sigillate, quasi come se fosse il luogo del delitto. Mio figlio ha tre anni e ieri sera ha chinato il capo e ha accettato di vedere i cigni come alternativa. Vorrei spiegargli che non è la scelta migliore chinare il capo. Dovremmo pensarlo tutti che non è la scelta migliore chinare il capo per vivere in un posto migliore. Per rendere la nostra città, semplicemente, migliore.