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Carmine Zigarelli confermato presidente del Comitato Regionale Campano per il prossimo quadriennio. Un risultato quasi scontato, logica conseguenza di una gestione altamente positiva.

E se ‘squadra che vince non si cambia’, il team regionale conferma volti e personalità di grande esperienza. Tra questi, l’avvocato Giulio Iacoviello, che riparte da dove aveva iniziato: sarà delegato assembleare nel quadriennio appena iniziato, come già accadde nel 1992.

“E’ un grande onore per me continuare a rappresentare il calcio campano – ha esordito Iacovielloc’è tanto da lavorare e bisogna farlo con la spada di Damocle della pandemia. In questi periodi è difficile giudicare il nostro operato, ma abbiamo provato ad affrontare tutte le incognite del virus tutelando condizioni di sicurezza assoluta”.

La sospensione del calcio dilettantistico è un vero dramma, non solo dal punto di vista economico, ma è soprattutto l’aspetto sociale a creare i danni più tangibili.
“Il calcio è del popolo, la gente si rifugia nello sport. In Campania ancora di più – ha proseguito Iacovielloma è impensabile oggi parlare di ripresa. La curva dei contagi non scende, in ogni caso la decisione spetta al comitato tecnico scientifico. I presidenti delle società sono le vere vittime, dovrebbero assumersi troppe responsabilità per continuare nei loro progetti sportivi. E il loro futuro appare sempre più complesso: una volta finita la pandemia, per ripartire servirà la forte spinta della passione, prima che dei soldi”.

Come appena dichiarato, impossibile parlare di ripresa o inizio dei campionati: ma esiste un pronti-via in caso di calo o azzeramento della curva dei contagi?
“Il monitoraggio è costante e nel cassetto abbiamo soluzioni di pronto uso ma i conti sono presto fatti: un mese di preparazione va concessa alle squadre, i campionati devono obbligatoriamente terminare entro il 30 giugno. Se pensiamo alla seconda categoria, che non è mai iniziata, è impensabile racchiudere tutto in tre mesi. Leggevo in giro di un campionato senza il girone di ritorno, personalmente – ha proseguito Iacoviello non sono affatto d’accordo”.

Al netto della pandemia, quali sono gli obiettivi del calcio campano per il prossimo quadriennio?
“La pandemia ha acuito i problemi del calcio, soprattutto delle strutture sportive. E’ lì il grosso problema. I sostegni, i ristori una tantum sono palliativi che lasciano ben poco. Gli investimenti devono essere corposi e a lunga gittata: è questo uno dei tanti obiettivi del governo Zigarelli. Mi spaventa, in definitiva, fare la conta alla fine della pandemia e capire quante società, quante piazze, quanti comuni di provincia, continueranno a fare calcio. Su questo staremo attenti per salvaguardare la sopravvivenza di piazze dove il calcio resta un fenomeno importante di socializzazione”.