- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Un “progetto di riforma scombinato” con “una serie di carenze e vuoti strutturali” e che fa emergere “un dato politico sconclusionato”. Non usa mezzi termini Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia e oggi sindaco di Benevento, interpellato dall’AdnKronos per una riflessione sulla riforma della giustizia, che ha diviso la maggioranza di governo.

Le principali distanze, che hanno portato all’approvazione ‘salvo intese’ in Consiglio dei ministri, riguardano il processo penale, una parte della riforma che si lega alle nuove norme sulla prescrizione contenuta nella Legge Spazzacorrotti. “Sulla prescrizione ha ragione la Lega – osserva Mastella – è impossibile lo stop dopo il primo grado di giudizio o si finirebbe per rimanere prigionieri di un processo che non finisce mai. Questo è inaccettabile inaudito”.

Quanto alla riforma del Consiglio superiore della magistratura “l’elezione dei togati con il sorteggio è incostituzionale” e “un’altra cosa sconcertante sul piano giuridico è l’idea di dare a procuratori criteri di scelta sulle priorità nelle indagini. Così avremmo una giustizia in cui ognuno deciderebbe in proprio secondo criteri che sarebbero fuorvianti rispetto alla costruzione di un ideale processuale”. Infine l’ex ministro lamenta il mancato inserimento nella riforma degli interventi sulle intercettazioni: “E’ una questione fondamentale e si continua a girarci intorno”.

Fonte: adnkronos