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Benevento – Troppo spesso si fa abuso della definizione di ‘gigante buono’, ma con Massimo Coda non si sbaglia di sicuro. Un uomo d’area, un signore del gol, ma soprattutto una persona descritta da tutti come disponibile e generosa. E’ per questo, probabilmente, che vederlo sorridere dopo l’interruzione del suo digiuno personale è un sollievo anche per chi lo ascolta. “Non lo voglio nascondere, è stata dura“, dice in zona mista. Poi si affretta a precisare, neanche ci fosse il bisogno: “Lo è stato per me, non per la squadra. Avrei accusato maggiormente il periodo se anche gli altri non avessero fatto gol e i risultati non fossero arrivati, ma per fortuna c’è anche chi segna al posto mio”, dice. 

E quella che può apparire una frase di circostanza per la stragrande maggioranza degli attaccanti, per lui è una sacrosanta verità. Vive per il gruppo, si sacrifica per il gruppo. Anche in un match difficile come quello con la Cremonese: “Gara molto complicata, lo è stata soprattutto nel primo tempo. Forse ci abbiamo messo un po’ per capire che avremmo dovuto far girare di più la palla. Nella ripresa siamo stati bravi a velocizzare la manovra, abbiamo trovato il gol e abbiamo gestito trovando anche il raddoppio. Le occasioni create sono state tante, la vittoria è meritata”. 

La sconfitta di Pescara è alle spalle, con tutte le scorie che si è portata inevitabilmente dietro: “Otto gare non si possono buttare via con una sconfitta, lo sapevamo e ce lo siamo detti. Oggi infatti siamo tornati ad esprimerci ai nostri livelli, completando l’ennesima gara senza subire gol. Abbiamo imboccato nuovamente la strada giusta e ne siamo felici”. 

Il gol, appunto. Quello che potrebbe aver fatto svoltare la stagione sul piano personale: “Mi sono mosso sul filo del fuorigioco, con un movimento che Kragl ha capito subito. Mi è bastato chiamarlo per ottenere un assist perfetto. Ho dovuto solo spingerla dentro”. 

Con cattiveria, quella che spesso sembra mancargli. Una caratteristica che va contro la sua natura. Anche quando gli si chiede del rinnovo contrattuale non fa una grinza: “La proposta è stata fatta, stiamo decidendo cosa fare”. Nel frattempo, in area, la musica è cambiata. Hispanico è tornato letale.