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Benevento –  Non sono tutti uguali gli uomini dei record. Brillano di luce propria, custodiscono trofei forgiati dalle emozioni provate sul campo, promettono a sé stessi di fare la differenza. Ma non sono tutti uguali. Prendete Ghigo Gori, uno dall’aspetto fiero quanto distante dal cliché del calciatore moderno. A Benevento soltanto in due hanno fatto meglio di lui in termini di presenze: il primo, inarrivabile, è Graziano Iscaro (254), mentre il secondo è Stefano Mastroianni (230). Atleti la cui anima è legata a doppio filo a quella del club in cui hanno militato. Gori è terzo con 216 gettoni, tutti collezionati nell’era Vigorito, in quattro parentesi colme di tutto. Una promozione dalla C2 alla C1 nel 2007/2008, una dalla C1 alla B nel 2015/2016, l’ultima dalla B alla A nel 2016/2017. Conosce bene la piazza, Ghigo. Una piazza che ha vissuto anche momenti sportivamente tragici come i play off persi contro Crotone, Juve Stabia e Varese, ai quali ha assistito in prima persona restando impassibile tra i pali della sua porta. Si è poi saputo rialzare, ha scoperto la ricetta del successo senza mai smarrire la bussola. E ora è alle dipendenze di Bucchi per dare un contributo importante nel ruolo di terzo portiere. Quello saggio, esperto, e all’occorrenza sempre utile. 

Giovedì pomeriggio al Ciro Vigorito l’allenatore giallorosso potrebbe affidargli una maglia nell’amichevole contro la Roma. Montipò sarà ancora impegnato con l’Under 21, dunque Bucchi avrà a disposizione solo due portieri. Schierarne uno per tempo sarebbe la soluzione più logica oltre che meritata per un calciatore che nel Sannio ha scritto importanti pagine di storia. E l’opinione dell’estremo difensore tarantino potrebbe rivelarsi ancor più fondamentale in ottica Venezia, per preparare la sfida contro un avversario che conosce bene. Lo scorso anno seppur da comprimario, in Laguna ha sfiorato la finale play off alla corte di Pippo Inzaghi. L’ex attaccante e allenatore del Milan ora si è trasferito al Bologna, ma tracce della sua filosofia si intravedono nell’approccio alla partita della squadra veneta. Il ‘Penzo’ di Venezia, insomma, per Ghigo non ha segreti. Così come non ne ha la strada che conduce alla vittoria. Ma questa, almeno per il momento, è un’altra storia.