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Benevento – Le sue parate non passeranno alla storia come il gol segnato al Milan, ma i tifosi giallorossi faticheranno ugualmente a dimenticarle. Alberto Brignoli si è trasformato da personaggio a incubo nel giro di novanta minuti, neutralizzando qualsiasi tentativo sannita ed ergendosi a indiscusso protagonista di Benevento-Palermo. In tante circostanze, va detto, sono stati proprio i giallorossi a sbagliare mira calciando centralmente e agevolando il suo compito, ma in moltissime altre il portiere di Trescore Balneario ci ha messo del suo rivelandosi insuperabile: “Era una serata particolare, di questo stadio conservo un grande ricordo personale e non è stato facile scendere in campo”, ha commentato a fine gara prima di lanciarsi in una particolare quanto sorprendente autocritica: “Ho avuto qualche imprecisione, ma va bene così”.

E certo che per lui va bene così. Figuriamoci se potrebbe mai sostenere il contrario. Senza almeno la metà di quelle parate il Benevento avrebbe portato a casa la vittoria a mani basse, concretizzando un dominio territoriale che è venuto meno solo nella parte centrale del secondo tempo, probabilmente quella più importante. E’ lì che si è inserito di prepotenza, a suo modo e con le sue doti, George Puscas. L’altro ex, l’altro marcatore di Benevento-Milan, ma soprattutto l”hombre del partido’ di quella straordinaria finale play off contro il Carpi. Applauditissimo sia prima che dopo il 2-0, quando ha scelto di non esultare al termine di una fuga sul filo del fuorigioco: “Ringrazio il pubblico di Benevento, la stima che mi ha dimostrato è stata fantastica. Abbiamo giocato e vinto contro una squadra forte, costruita per ambire alle prime posizioni proprio come noi. E’ stata durissima”, ha commentato a caldo lui che lasciò il Sannio nel gennaio 2018 per approdare al Novara mantenendo una media gol elevata grazie a un innato senso del gol.

Singolare, o quantomeno beffardo, che il Benevento sia stato punito proprio da due ex anche nell’ultimo turno. Non è la prima volta, anzi. A questo la Strega ci aveva già fatto l’abitudine considerando i gol di Falco, Mancosu (all’andata e al ritorno), Camporese e Ciciretti arrivati nelle precedenti giornate. Acuti che fanno male quanto i voli di Brignoli, che ha atteso di tornare da ex per mostrare le sue doti da portiere a un pubblico che di lui ricordava tanti errori e soprattutto un guizzo da attaccante vero. Quella fuga verso l’area rossonera è un ricordo bellissimo, ma da qualche ora ancora più sbiadito. Valse il primo punto in A, ma se quella categoria è adesso un po’ più lontana è solo a causa di concentrato di interventi che in pochi, da queste parti, si sarebbero aspettati di vedere compiere proprio da lui.