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Benevento – Se non lo scalfisce neanche l’emergenza, allora è vero che questo Benevento è una delle squadre più forti che la B abbia mai ospitato. Basta fare una conta degli indisponibili, dare uno sguardo alla composizione della panchina e tirare le somme. Inzaghi al Marulla aveva a disposizione tanti giovani, due portieri e i senatori Coda e Del Pinto su cui poter contare per un aiuto a gara in corso.  Quando Serra di Torino ha estratto il rosso all’indirizzo di Volta, poi, le cose avrebbero potuto complicarsi ulteriormente. E’ stato a quel punto che la mossa di inserire Del Pinto nell’inusuale ruolo di terzino destro ha pagato i suoi dividendi. Il mediano abruzzese non vedeva il campo dal 19 ottobre, ottava giornata di campionato, quando fu gettato nella mischia a due minuti dal termine. 

Con il suo ingresso si è passati al 4-4-1, con successivo inserimento di Coda al posto di Sau a reggere da solo (e con ottimi risultati) il peso dell’attacco e blindare il vantaggio. A sbloccare la sfida, stavolta, ci aveva pensato Roberto Insigne, proprio l’uomo che Inzaghi in conferenza stampa aveva caricato di una piacevole responsabilità: “E’ stato sfortunato nel trovare davanti a sé Kragl, ma ora ha l’occasione per dimostrare il suo valore”, aveva dichiarato il tecnico piacentino.  Detto, fatto. A volte sembra che i suoi giocatori li diriga col telecomando, Inzaghi, visto l’impatto sulla partita di chi gioca meno. 

Insigne aveva segnato soltanto una volta in campionato, alla seconda giornata contro il Cittadella. Poi tante presenze, la maggior parte dalla panchina, ma nessun’altra gioia personale. Si è sbloccato nel momento giusto, quello più opportuno, e lo ha fatto con una magia. Ma per valutare l’incidenza degli uomini di Inzaghi basta osservare un dato: l’allenatore giallorosso ne ha utilizzati finora 23, l’ultimo dei quali – Federico Barba – ha debuttato proprio ieri. Quattordici di questi hanno partecipato ad almeno un gol, prendendo in esame assist e finalizzazioni. Senza contare che di quei 23 due sono portieri (Montipò e Manfredini).

Siamo davanti a dati impressionanti, sbalorditivi. Come la media di 2,18 punti in trasferta che sale a 2,34 nel complesso. Oppure, ancora meglio, la differenza reti. Il Benevento viaggia a +27, mentre le inseguitrici Crotone e Frosinone – distanziate entrambe da diciassette punti – a un modestissimo +8. Sono i tratti del killer che sta ammazzando un campionato solitamente indirizzato sui binari dell’equilibrio. Quest’anno no, non è così. E tra le tante c’è una situazione che intriga soprattutto gli amanti dei conteggi. La prossima giornata il Benevento potrebbe rendersi già aritmeticamente irraggiungibile per una squadra, il Livorno. Accadrebbe in caso di vittoria giallorossa sul Pordenone e di concomitante sconfitta dell’attuale fanalino di coda all’Armando Picchi contro il Cosenza. Nulla di sbalorditivo? Insomma. La cifra la dà il calendario: il tutto accadrebbe con ben 14 turni di anticipo. Quasi un girone intero. 

Foto: Cosenza Calcio