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Amorosi (Bn) – “Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Il Vescovo don Mimmo Battaglia ha usato queste parole della canzone di Francesco De Gregori “La Leva calcistica della classe 68” , per iniziare il suo discorso durante la cerimonia di inaugurazione del Centro Medico “ONE” – The Center diretto dal Prof. Alfonso De Nicola.

“Credo che questa stasera, – continua il Vescovostiamo sperimentando cosa sia il coraggio, l’altruismo e la fantasia. Il coraggio, perchè la scelta che ha fatto Alfonso è davvero una sfida. Una sfida importante che coinvolge tutti quanti noi. Io vorrei che tutti noi fossimo capaci di leggere questa sfida dentro questo nostro territorio, perchè è qui la bellezza della sfida. Questa struttura che nasce qui stasera in qualche modo per questo territorio è anche un segno di speranza a tutti i livelli. L’essere presente in questo territorio significa avere il coraggio di abitarlo, di prendersi cura di questo territorio bellissimo. Però forse non sempre siamo capaci di prendersi cura di quello che abbiamo. Questo nostro territorio è un territorio ferito e noi dobbiamo avere il coraggio di sporcarci le mani per salvaguardare questo posto”. 

Infine Don Battaglia ha presentato un suo amico speciale a Carlo Ancelotti, raccontando anche un simpatico aneddoto: “Carlo, c’è un ragazzo che mi segue sempre, si chiama Alfonso, un tifosissimo del Napoli  ed oggi ha l’onore di conoscerti. L’anno scorso c’è stata Benevento-Roma e io sono amico di un altro ragazzo disabile di Amorosi che aveva un sogno, incontrare Francesco Totti. In occasione della partita nel Sannio feci di tutto per avverare questo sogno. Nella circostanza portai anche Alfonso con me, e ci dirigemmo tutti e tre verso l’Hotel a Telese Terme che ospitava la Roma. Totti si rese subito disponibile a incontrarci esaudendo il sogno del nostro amico. A quel punto lo storico capitano della Roma si avvicinò ad Alfonso e gli disse: “… e tu per quale squadra tifi?”. La sua risposta fu “Roma!”, ma solo per farsi un selfie “.  Una bugia a fin di bene, astuta e carica di ‘cazzimma’. Da vero napoletano.