Uno sciopero generale delle coscienze che dura da quarant’anni nei confronti del sacrificio del politico sannita.
La memoria è una partita importante da giocare, spesso difficile e scomoda.
Così come è stata l’azione politica di Biscardi che pagò con la vita per essersi opposto alle trame tra politica, imprenditoria e camorra, nella gestione dei fondi pubblici destinati alla ricostruzione dopo il drammatico terremoto dell’80!!
Ma da qualche anno il muro del silenzio si è rotto, grazie alla voce degli studenti dell’IIS di Faicchio e Castelvenere, da qualche anno anche presidio scolastico di Libera dedicato proprio alla memoria di Angelo Mario Biscardi.
Sono i ragazzi a scuotere le coscienze, ricordando con fermezza le ragioni che portarono all’uccisione di Biscardi.
Una memoria ancora oggi scomoda perché faro e monito.
I ragazzi hanno ricordato con forza che la responsabilità della memoria di Biscardi passa anche attraverso l’attenzione politica verso il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie.
In particolare riferendosi al bene confiscato presente nel comune di Castelvenere e per il quale scuola, amministrazione comunale e società civile si stanno impegnando affinché possa essere restituito alla comunità mediante un riutilizzo sociale ed istituzionale.
Angelo Mario Biscardi amava il calcio, era presidente di una squadra nella contrada di San Silvestro, riconoscendo allo sport grande valenza educativa.
Angelo la sua partita l’ha giocata fino in fondo, sempre da titolare, non chiedendo mai di andare in panchina nonostante il gioco divenne molto pericoloso.
Ma aveva un mandato da onorare, per il bene del suo territorio e della comunità.
IL primo killer di Mario, si chiama solitudine.
Quella che patì durante la sua esperienza politica, evidentemente per un tessuto sociale non pronto ad arginare quanto stesse avvenendo.
Ma anche solitudine politica, troppo timida ed incapace di fare da scudo in modo unitario. Motivo pur cui ancora oggi la sua memoria imbarazza.
Siamo in ritardo…..ma di certo siamo ancora in tempo per onorare la sua memoria. In modo colletivo, plurale e possibilmente anche politico.