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Benevento – “L’Anac ha annullato la nomina di Nicola Boccalone direttore generale della Provincia e imposto al Presidente della Provincia di non procedere a nuove nomine per tre mesi.  La decisione sulla inconferibilità degli incarichi dirigenziali, prevista dal D. Lgs. 39/2013, cioè la norma che dovrebbe tutelare gli Enti pubblici dagli abusi e dalla corruzione, fa emergere un vero e proprio sistema di potere, che porta la città di Benevento indietro di decenni, e non solo sul piano politico-amministrativo, ma più in generale sul modo di “interpretare il ruolo apicale” con la finalità di rendere gli Enti Pubblici “utili contenitori e moltiplicatori” di consenso elettorale”.

Inizia così una nota fortemente polemica dell’ex sindaco di Benevento e attuale dirigente del Pd Fausto Pepe. 

“Gli accordi politici di Mastella – continua Pepe – che passano per il mantenimento dei numeri nella maggioranza a Palazzo Mosti, e in prospettiva per rafforzare le “liste” nella prossima competizione elettorale della Città, si intrecciano sempre più spesso e sempre con più “ingenerosa arroganza”, con le nomine del Presidente della Provincia Di Maria.  La teoria cioè della mera e fredda gestione del potere, che nulla a che vedere con la “visione” territoriale, con lo sviluppo, con la crescita o con la competitività, un metodo cioè politico-culturale degno del peggiore periodo della cosiddetta prima repubblica. Le storie note e su cui riflettere sono diverse, e comunque troppe per una istituzione pubblica.

La nomina del’ex Assessore Comunale Picucci a Presidente nel consiglio di Amministrazione del CTS della Provincia di Benevento, poi dimessosi, che viola palesemente la  norma sulla anticorruzione, di recente peraltro nominato in ASIA del Comune di Benevento.

La nomina del Consigliere Comunale in carica Parente a Capo Staff della Provincia, Ente dove il Presidente viene votato direttamente dai consiglieri comunali, e che viola palesemente la norma sulla anticorruzione.

La nomina del Consigliere Comunale in carica Capuano quale componente del consiglio di amministrazione di ASEA, ente strumentale della Provincia di Benevento.

E qui sorge spontanea una legittima domanda, e cioè chi “poteva non sapere” che Capuano fosse un consigliere comunale in carica di Benevento? E cioè di una città con più di 15.000 abitanti così come prevede il D.L 39/2013. Forse lo ignorava il Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria o anche lo stesso Sindaco Mastella? Ci sarebbero da approfondire i casi delle nomine in SAMTE e Sannio Europa, ma insomma una serie quasi interminabile di atti viziati o illegittimi secondo la legge sulla anticorruzione.

Benevento – conclude Pepe – merita davvero di meglio, e merita davvero un futuro”.