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Benevento – Il pericolo per residenti e passanti insiste giorno dopo giorno e, oggi, il campanello d’allarme squilla più forte che mai. Nella mattinata di ieri, giovedì 16 gennaio, si è consumato un incidente mortale sulla strada statale Appia, nel territorio di Tufara Valle. A perdere la vita Maurizio D’Avola, 48enne di Montesarchio. L’uomo stava attraversando la strada, nei pressi della sua attività commerciale, quando è stato travolto da un’auto che non gli ha lasciato scampo. 
Dopo l’ennesima tragedia i residenti si sono riuniti nella canonica della chiesa Santa Maria del Carmine e, ascoltati da Don Albert, hanno avanzato alcune proposte nella speranza di smuovere le coscienze e le poltrone di chi avrebbe il dovere di intervenire.

“Questa è la strada del sangue, della morte. Siamo stanchi di vedere persone che perdono la vita”. I cittadini chiedono a gran voce che si faccia qualcosa per aumentare la sicurezza del tratto, magari rafforzando la segnaletica o con dissuasori di velocità.
Una strada disseminata di lapidi ciascuna delle quali racconta una storia: la fine di una vita. Una strada teatro di molteplici incidenti stradali, il più mortali, e nonostante ciò in questi anni è stato fatto ben poco, o probabilmente nulla, per la messa in sicurezza. 
I cittadini sono esasperati, “le auto sfrecciano a tutta velocità, è pericoloso anche camminare a piedi, senza attraversare, per un breve tratto”. Le lamentele dei residenti hanno più volte segnalato la pericolosità alle autorità, senza purtroppo ottenere riscontro: “Ci sentiamo abbandonati, non vediamo mai i rappresentanti delle istituzioni”. 

Ad intervenire sulla delicata vicenda è Don Albert, definito dai cittadini “l’unico riferimento al quale rivolgersi, considerata la costante assenza dell’amministrazione”.
“Qui l’unico punto di aggregazione è la chiesa”, ha spiegato il parroco. Abbiamo deciso di riunirci perché non è la prima volta che accadono tragedie simili. Vogliamo trovare una soluzione, capire che azioni proporre e chi interpellare”.
“Siamo molto arrabbiati” e l’obiettivo è sollecitare le autorità competenti per cercare di trovare adeguate soluzioni. “E’ morto un ragazzo che il giorno prima ha salutato la moglie e i figli e il giorno dopo è andato a lavoro e poi non si è ritirato più a casa”, hanno detto, afflitti, alcuni residenti.

Maurizio lascia quattro figli piccoli e una moglie, la sua salma è ancora presso l’ospedale Rummo di Benevento, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ancora da stabilire il giorno dei funerali e la parrocchia dove verranno celebrati. “Parteciperemo tutti all’ultimo saluto, siamo amareggiati e vogliamo dare un grande scossa per far capire alle istituzioni che non molliamo affinché questa strada venga messa in sicurezza una volta per tutte”. 

Le dichiarazioni nel servizio video.