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Sant’Agata de Goti (Bn) – “Sono tranquillo, subito dopo l’incidente ho chiamato a casa per dire che avrei fatto tardi e per raccontare l’accaduto e tranquillizzare mia madre. Meglio che lo abbia fatto io personalmente“.

Così inizia il proprio racconto Eugenio Leonardi, attore e doppiatore di Sant’Agata de Goti, coinvolto, suo malgrado, nel grave incidente di ieri sulla A1, impatto nel quale ha perso la vita un 50enne, il passeggero del mezzo che ha prima impattato contro l’autobus e poi si è rigirato. Per l’uomo, sbalzato fuori dal mezzo, non c’è stato nulla da fare. Eugenio lavora a Roma, fa il pendolare per raggiungere la capitale, sempre allo stesso orario, sempre con la stessa compagnia. Mai un problema, mai un intoppo.

Mi fido di questa compagnia, sempre puntuali e professionali. Riprenderò il mezzo subito“. Il 25enne sannita lascia Sant’Agata per lavoro e ogni volta fa ritorno, ma in questa circostanza, qualcosa è andato storto. Voce, comunque, serena, tranquilla, di chi non pensa di essere stato fortunato ma semplicemente ha vissuto un episodio brutto. 

Avevamo lasciato Roma da poco – così inizia il suo racconto – e con me, sul mezzo, c’erano una trentina di persone, il pullman non era pieno. Poco dopo essere usciti dalla città, ho sentito una grossa botta ma non uno scossone esagerato, anche perchè l’autista è stato molto bravo nel non andare nel panico, rallentare il mezzo e accostarlo. Io ero seduto sul lato destro, zona centrale, quella opposta all’impatto. Non ho avuto contezza di come siano andate le cose, ma da come ho percepito il tutto, penso che il mezzo sia arrivato a grande velocità, non so se ha provato a frenare ma di sicuro ha provato a evitare l’impatto ma non è riuscito e ha colpito il pullman lateralmente, per poi ribaltarsi. Non ho avuto l’impressione che fosse qualcosa di grave, o meglio non l’ho capito fino a quando non ho visto le schegge di vetro volare e il camion completamente accartocciato. Sembrava più leggero di quanto in realtà non lo fosse“.

Per gli occupanti un grande spavento, specie per chi era seduto nelle retrovie. Tanto è vero che, al di là dello shock, per due di loro c’è stato bisogno delle cure per i tagli subiti dai vetri.

Sinceramente non ho avuto paura, nè la percezione che potesse finire male. Scesi dal pullman, ci hanno fatto allontanare per poi arrivare alla prima area di sosta e attendere un altro mezzo per tornare a casa. E in quella circostanza ho anche rassicurato le persone più scioccate“.

Calma e sangue freddo per il giovane Eugenio, attento a rassicurare gli altri, dopo lo spavento iniziale e la consapevolezza che, almeno nell’istante iniziale, non era accaduto nulla.

Non mi piace parlare di fortuna. Certo, non ho idea di cosa sarebbe successo se ci avesse preso in pieno, poteva finire in disgrazia, ma questo è un pensiero che si può avere a mente fredda. Posso dire che, però, non mi sono sentito in pericolo di vita. Anzi, sceso da pullman ho anche visto il corpo del povero passeggero del mezzo, non pensavo fosse morto, pensavo fosse steso e con gravi ferite, ma mai che avesse perso la vita“.

Purtroppo ci è scappato l’ennesimo morto su strada. Eugenio, dopo un’ora e mezza di attesa, ha potuto prendere un altro mezzo e ritornare a casa, a Sant’Agata de Goti, prendersi l’abbraccio della famiglia e pensare che il peggio è alle spalle.