- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Lo studio dell’Ingv e del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia condotto nell’area del Matese e inerente la presenza magmatica nell’area tra il Sannio e la provincia di Caserta, “non cambia la pericolosità sismica della zona”, che comunque è classificata a più elevata pericolosità sismica d’Italia. Inoltre, per quanto riguarda la pericolosità vulcanica, “si esclude che il processo registrato nel dicembre 2013 sia riconducibile alle fasi, anche iniziali, di formazione di un vulcano nel Sannio-Matese”. É quanto emerso nel corso della riunione che si è svolta stamattina, a Palazzo Santa Lucia di Napoli, sede della Giunta regionale della Campania, indetta per discutere dello studio sui fenomeni registrati nell’area del Matese compresa tra le province di Benevento e Caserta, pubblicato di recente.