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Si è tenuta oggi a Roma la presentazione della XIV Edizione del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Il Presidente Ispra e SNPA, Stefano Laporta, ha aperto i lavori della presentazione del Rapporto che in questa edizione conta oltre 400 indicatori. Il Direttore Generale dell’Ispra, Alessandro Bratti, ha presentato i dati del rapporto che analizza l’ambiente in 120 città e 14 aree metropolitane. 

Tra questi, quelli sulla presenza di infrastrutture verdi, sull’inquinamento dell’aria e i cambiamenti climatici, i rifiuti urbani,  trasporti e mobilità, il consumo di suolo e d’acqua. Al 10 dicembre 2018 (stime preliminari) sono in tutto 19 le città che hanno oltrepassato il limite giornaliero per il PM10. Brescia, con 87 giorni, è la città con il maggior numero di superamenti, seguita da Torino e Lodi con 69. Una sola campana, al 10 dicembre, ha superato i limiti per più di 35 giorni: Avellino. Il capoluogo irpino supera la soglia per 39 giorni, segue Napoli con 30, Caserta con 27, Benevento con 12 e Salerno con appena 4.  Nel 2017 furono 29 i giorni in cui venne superata la quota limite nel capoluogo sannita
Per quanto riguarda le altre province campane, il dato relativo al superamento della quota limite giornaliera di PM10, nel 2017 fu: Napoli 43 giorni, Avellino 49, Caserta 53, Salerno 11. Un trend, dunque, in miglioramento.

Tra le tabelle pubblicate da ISPRA e SNPA, anche quella relativa alle perdite idriche reali delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile nei 120 Comuni negli anni 2015-2016 (valori percentuali sul volume immesso in rete), calcolate al netto delle perdite idriche apparenti, ovvero escludendo la stima degli errori di misura dei contatori e dei consumi non autorizzati; tali perdite rappresentano la quota percentuale del volume immesso in rete che viene effettivamente disperso nell’ambiente a causa della vetustà delle tubazioni, rotture nelle tubazioni, giunzioni difettose o ulteriori inefficienze dell’infrastruttura

Nella sola città di Benevento nel 2015 si “perdeva” il 28,9% d’acqua, nel 2016 il valore è cresciuto fino a raggiungere il 44,8%. Nelle altre province campane non va meglio: nel 2016 si sono perse, rispetto all’anno precedente maggiori quantità d’acqua. A Napoli il 41,1%, ad Avellino il 47,5%,  a Caserta il 58,1% e a Salerno il 58,3%.

Infine il consumo di suolo nelle aree urbane, con la stima della percentuale di suolo consumato sul totale nelle aree comunali per gli anni 2016 e 2017. Il rapporto è stabile in tutti i capoluoghi di provincia con Benevento messa meglio rispetto alle altre campane: 15,2% di suolo consumato. Segue Caserta 23,8%, Avellino 31%, Salerno 34,5% e Napoli con uno spaventoso 62,7%.