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Benevento – Il ritorno in campo ormai all’orizzonte, i momenti difficili del lockdown e la voglia di tornare a trovare i suoi a Piacenza. Filippo Inzaghi si è confidato ai microfoni di Nicola Binda, sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, affrontando vari temi tra cui la serie A, il mercato e la pandemia. “In questi tre mesi mi sono dedicato un po’ alla mia fidanzata Angela, visto che quando lavoro non sempre ci riesco. Ho rivisto vecchie partite e qualche serie tv, cosa che non faccio mai. Tra queste ci sono la casa di carta, Narcos e Vis a Vis”. La voglia di tornare a Piacenza è tanta: “Non ci vado da una vita, la prima partita sarà a Cremona e spero di riuscire a fermarmi per vedere i miei genitori”, dice Inzaghi. “Quest’anno, vista anche l’impossibilità di programmare viaggi, a fine campionato credo che farò una settimana da loro. Sarebbe la vacanza più bella”. 

Tornando al campo, Inzaghi non ha nascosto la sua scaramanzia: “Parliamo sempre di serie A, ma io penso che al momento siamo solo vicini. Aspetto ancora una prova di forza della squadra. Colpi di mercato? Sappiamo chi prendere, abbiamo una base forte su cui costruire. Non sarà un mercato semplice, però ci siamo”. 

Sono stati mesi difficili, in cui è cambiato anche il rapporto con la squadra: “Mi è toccato motivare i ragazzi via chat o al telefono, coordinandomi con il direttore sportivo e lo staff. Mi fido molto dei miei giocatori, ero convinto che li avrei trovati con lo spirito giusto e così è stato. So che siamo partiti una settimana dopo rispetto agli altri, ma per me non fa differenza. La società ha aspettato le garanzie e ha fatto bene, non abbiamo voluto affrettare le cose. Non mi preoccupa affatto essere partiti dopo, anzi. I ragazzi vanno già a mille”. 

Di serie A comunque Inzaghi non parla neanche sotto tortura. Quando gli viene chiesto quale match lo stuzzichi di più tra il derby con il fratello Simone, quello contro il Napoli di Gattuso o il ritorno a San Siro, la risposta è diplomatica: “Se rispondessi sarei il primo che pensa alla A e darei un assist ai miei giocatori. Penso al 20 giugno, alla partita di Cremona. Da tre mesi si parla di noi come esempio di chi ha già vinto, questo mi fa onore però prima fatemi fare 8 punti”. 

La cosa certa è che sono tanti i record ancora da battere: “Abbiamo vinto 7 partite di fila in trasferta, il record è 8. E il record di vittorie totali ottenute fuori casa nella B a 20 squadre è 10, noi siamo a 9. Quindi vincere a Cremona sarebbe il primo record. Poi vengono gli altri: battere la Juve di Deschamps sarebbe una grande cosa”