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Torino – Le parole di Filippo Inzaghi al termine della gara di Serie A che ha visto il Benevento giocare sul campo del Torino. L’allenatore piacentino ha commentato la prestazione dei giallorossi, scesi in campo all’ “Olimpico Grande Torino” per affrontare la formazione di Davide Nicola. Questi i temi affrontati dal tecnico della Strega dopo la sfida con i granata.

Addio – “Si, è un addio. Stasera non ho potuto far giocare Gori e mi dispiace. Mi prendo le mie responsabilità e vado via a testa altissima, lasciando un gruppo straordinario. Mi auguro di ritrovare il Benevento dove merita, con questa proprietà ci sono tutti i presupposti per risalire. Non credo di essere l’unico ad avere delle responsabilità, abbiamo fatto la serie A a testa altissima, dopo aver stravinto il torneo di B che è sempre complicatissimo. Ma si sottovalutano troppe cose, così non si cresce“.

Stagione – “Nelle vittorie c’eravamo tutti, nelle sconfitte mi sono trovato da solo. Addirittura hanno fatto un comunicato in cui mi accusavano per non aver visto gli ultimi 5 minuti della gara col Crotone. Non accetto che si dica una menzogna, bisogna saper crescere anche dopo una sconfitta. Sono molto amareggiato, io e il mio staff abbiamo lavorato 10 ore al giorno. Sono dispiaciuto“.

Retrocessione – “Avremo modo per analizzare tutto. Ho cercato di trasmettere fiducia e di tenere tutti con i piedi per terra quando si parlava addirittura di Europa League. Eravamo ad un passo dalla salvezza, ce la giocavamo col Torino che ha il centravanti della Nazionale. Se non ci credevo non sarei rimasto, potevo andar via come allenatore dei record e firmare per qualunque altro club. Un allenatore nelle vittorie è con tutti e nelle sconfitte è da solo, il calcio è questo. Mi amareggia che ricorderanno soltanto l’epilogo, ma non è detto che un giorno non tornerò. La gente sa la verità, nei miei confronti sono stati stratosferici e quasi mi vergognavo per non aver ripagato l’affetto del pubblico“.

Difficoltà – “L’addio di Maggio non c’entra nulla. Cristian voleva giocare e qui nessuno garantisce nulla. Il nervosismo c’è in tutte le squadre, ma qui viene amplificato tutto. Nella mia carriera ricordo che ci siamo picchiati ma nei posti veri e giusti non esce fuori nulla. Qui si sa tutto, ovunque. I ragazzi ci tenevano, altrimenti non si sarebbero arrabbiati. Preferivate un gruppo che se ne sbatteva? Ammetto i miei errori, ma occorrono valutazioni oneste. Da qui si ripatirà, purtroppo da una retrocessione, ci si poteva lasciare meglio. Sono uscite cose ingiuste, non vere. Forse sono state indirizzate, fa male. Se si soffermano sull’episodio col Crotone vuol dire che non vogliono crescere. Sarei morto se avessi visto il gol di Simy. Dopo tutto quello che ho avuto dalla vita ho dimostrato un legame fortissimo con la maglia giallorossa. Non mi sono preso meriti per i record, oggi mi attribuiscono demeriti. Se ci sarà onestà crescerà tutto l’ambiente“.

Tifosi – “Porterò Benevento e i beneventani nel cuore, compresa la società che mi ha dato una grande opportunità. C’è rammarico per questo finale, ma era solo il secondo anno di A e abbiamo fatto parlare l’intera Europa. Camminavamo per Torino e c’era gente dispiaciuta per la nostra retrocessione. Abbiamo dato tutto, è chiaro che abbiamo incontrato difficoltà perché abbiamo combattuto con Torino e Cagliari, squadre di altro livello. E’ vero che col Crotone non dovevamo prendere gol, ma se col Cagliari non ci fossero stati determinati episodi“.

Responsabilità – “Sapevamo che c’erano delle problematiche, la società ha inseguito un grande attaccante. Di Serio è un ragazzo straordinario che ha fatto 15 partite ma è giovane. Iago Falque e Moncini non li abbiamo mai avuti, Lasagna ha preferito Verona e non ci dobbiamo nascondere. Tornare indietro serve a poco, soffermarmi sul difensore centrale non cambierebbe la classifica. Anche nelle sconfitte bisognava stare tutti insieme. Mi dispiace per la retrocessione, ma da questa esperienza tutti siamo cresciuti. Meritavamo di giocarci questa gara, la mia carriera insegna che un anno storto può far da preludio ad una grande crescita“.