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Giuseppe “Titti” Stama e Maurizio Venturi, e giù la lacrimuccia. Due nomi che ad una nicchia di sanniti faranno saltare dalla sedia. Stesso balzo che i tifosi delle Cave Sannite, ormai un quarto di secolo or sono, facevano quando Stama si alzava in sospensione e gonfiava la retina dagli ormai famosi ‘seieventicinque’.

Anni d’oro per il basket sannita, allora Palasannio gremito per le gesta delle Cave Sannite, compagine presieduta prima da Ottavio Pietrantonio, poi da Carlo Camilleri. Una scalata iniziata dalla serie C e dal catino del PalaParente, poi la scalata verso la massima serie, sfiorata attraverso i play-off di B d’Eccellenza. 

Anni di grande basket, l’arrivo della nazionale (16 novembre 1994, Italia-Ungheria con Myers, Gentile, Magnifico ed Ettore Messina head coach), una validissima alternativa al calcio e al Santa Colomba, distante un tiro di schioppo dall’impianto di via Rivellini. 

Tra gli ex mai dimenticati, Peppe Stama e Maurizio Venturi hanno lasciato un ricordo indelebile tra i tifosi delle Cave. Hanno sempre onorato la maglia neroarancio, mostrando una mai tramontata passione per il basket che hanno conservato gelosamente e che mettono ancora in campo. Questa mattina i due ex Cave si sono laureati campioni del mondo al FIMBA World Maxibasketball Championships 2019 in Finlandia. Stama ha guidato l’Over 55 alla vittoria finale battendo in finale i padroni di casa, mentre Maurizio Venturi ha contribuito al successo degli azzurri nell’Over 50 contro la Serbia. 

La mano calda di Stama (in basso la foto delle sue dita dopo una carriera passata a tirare dall’arco dei tre punti) ed i tagliafuori di Venturi sono un ricordo indelebile per il basket sannita, da oggi per un attimo sul tetto del mondo.